Le maggiori svalutazioni hanno appesantito i conti di Mediobanca, che ha registrato numeri in calo, ma tendenzialmente in linea con le attese. Tant’è che in Borsa, il titolo ha chiuso a 4,98 euro, in rialzo del 2,72 per cento. Nel primo semestre 2011-2012, l’utile netto consolidato dell’istituto guidato da Alberto Nagel è crollato del 76%, a 63 milioni dai 263 milioni dell’anno prima, mentre nel solo secondo trimestre (ottobre – dicembre 2011) è sceso a 6,6 milioni (contro i 7 milioni attesi dal mercato) rispetto ai 35,3 milioni del 2010. L’andamento, che riflette l’aggravarsi della crisi della zona euro, risente di svalutazioni per 269 milioni, ma è sostenuto dalla solidità delle attività ordinarie del gruppo, con un crescente apporto della divisione Retail e Private Banking. In particolare, su 269 milioni di svalutazioni, 114 milioni hanno riguardato titoli greci (il cui valore è sceso al 30% del nominale), 55 milioni la quota in Rcs (il cui valore in carico è di 1,23 euro per azione) e altri 34 milioni della partecipazione in Delmi. Da rilevare, invece, che in termini di solidarietà patrimoniale Piazzetta Cuccia, con un core Tier 1 dell’11% (11,2% a giugno 2011), è quella che mantiene il livello più alto tra le banche italiane. Nel primo semestre, poi, i ricavi sono calati del 4% a 973 milioni di euro, per il minore contributo delle partecipazioni strategiche (da 113 a 58 milioni), ma le attività ordinarie hanno mostrano ricavi stabili a 901 milioni. Quanto alle principali divisioni, il Cib (Corporate and investment banking), che ha scontato la maggior parte del peso delle svalutazioni, ha chiuso il semestre con una perdita netta di 37 milioni, dopo rettifiche di valore per 222 milioni, e con ricavi in calo del 5 per cento. Bene, invece, i comparto Retail e private banking (vero protagonista del semestre) che ha visto i ricavi salire del 15% a 362 milioni. In conference call, Nagel ha detto che Mediobanca parteciperà all’asta triennale di finanziamento che la Bce terrà il 29 febbraio per una cifra analoga a quella dell’asta di dicembre, ovvero 4 miliardi, e che l’istituto ha aumentato di 2 miliardi l’esposizione verso i titoli di Stato italiani portandola a 5,5 miliardi. Intanto, si è appreso ieri che in base alle novità che emergeranno dai regolamenti attuativi sulla legge dei doppi incarichi (il cui tavolo si apre oggi al Ministero dell’Economia) il prossimo appuntamento del patto di sindacato di Mediobanca dovrebbe venire convocato prima di settembre, data in cui è atteso sulla carta il nuovo incontro dei grandi soci.