di Anna Messia
Cancellata la penalizzazione del 30% per chi non vorrà riparare la propria automobile in una carrozzeria convenzionata con la compagnia di assicurazione. Per chi froderà le compagnie ci sarà il rischio di finire in carcere per un periodo da uno a cinque anni. Mentre il danno biologico alla persona per lesioni di lieve entità, il famoso colpo di frusta, sarà risarcito solo se si ci sarà un riscontro medico legale, da cui risulti visivamente o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione. E non si fermano qui le novità introdotte dalla commissione Industria del Senato che in questi giorni sta votando i numerosi emendamenti al decreto liberalizzazioni (pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 gennaio) con l’intenzione di arrivare alla votazione dell’aula mercoledì 29 e licenziare il decreto entro il 2 marzo. Un decreto che, come noto, è intervenuto in più aspetti del sul settore assicurativo, con l’obiettivo di arginare il fenomeno delle frodi e di incentivare una riduzione dei prezzi delle tariffe Rc Auto, considerando che l’Italia vanta il poco lodevole primato delle polizze assicurative più care d’Europa.
Il decreto, come pubblicato in Gazzetta, aveva però bisogno di più di qualche modifica perché a un mese di distanza sono già emerse alcune criticità. A cominciare, per esempio, dalla norma che prevedeva una penalizzazione del 30% del risarcimento al danneggiato che rifiutava di far sistemare l’auto in una carrozzeria convenzionata con la compagnia, che rischiava di alterare il mercato della concorrenza delle riparazioni e che la commissione ha deciso di cancellare. Introducendo invece altre importanti novità che tra l’altro replicano in parte quanto sta avvenendo in Inghilterra, dove il primo ministro David Cameron, per combattere il fenomeno dei colpi di frusta inesistenti ha deciso di richiedere che il danno sia accertato da un gruppo di medici e non più da un solo esperto, come avviene oggi. Non solo: per scoraggiare i mini risarcimenti gli inglesi avrebbero intenzione di introdurre una soglia minima al di sotto della quale la denuncia non sarebbe accertata e un limite di velocità di almeno 30 chilometri all’ora. Se si va più piano si ritiene che il colpo di frusta non possa avvenire. Provvedimenti che piacerebbero molto anche alle compagnie italiane. Ma per ora il governo di Mario Monti si è limitato a chiedere accertamenti medici più dettagliati. Dichiarando guerra anche alle auto non assicurate: gli iscritti all’elenco dei veicoli privi di polizza avranno 15 giorni di tempo per stipularne una. Dopo di che potrà intervenire la polizia. Resta invece ancora aperta la questione per la modifica dell’articolo 34 del decreto che obbliga gli agenti a fornire ai clienti almeno tre preventivi Rc Auto. Anche in questo caso sono tutti d’accordo che bisogna modificarlo, ma nel governo le posizioni sono ancora molto divergenti su come intervenire. E c’è chi vorrebbe introdurre l’obbligo di plurimandato per gli agenti, modificando dalle fondamenta l’attuale modello distributivo. I relatori al decreto, Filippo Pubblico (Pd) e Simona Vicari (Pdl), hanno poi presentato un altro importante emendamento per chi compra casa: si potrà accendere un mutuo senza avere più l’obbligo di aprire un conto corrente e le polizze vita collegate potranno essere scelte direttamente dal cliente. (riproduzione riservata)