Un rosso nell’ordine dei 400-450 milioni. Questa l’aspettativa degli analisti interpellati da F&M sulla perdita netta con cui Milano Assicurazioni potrebbe archiviare il 2011. È, infatti, previsto per le ore 17.00 di oggi un cda della compagnia controllata con oltre il 61% da Fondiaria-Sai finalizzato a fornire un aggiornamento al mercato sul risultato del 2011, in attesa del board che a metà marzo approverà ufficialmente i numeri dell’ultimo esercizio. Se la previsione degli analisti dovesse rivelarsi corretta, considerato che i primi nove mesi del 2011 erano stati archiviati con un risultato netto di pertinenza del gruppo in rosso per 145,1, significherebbe che la Milano soltanto negli ultimi quattro mesi dell’anno ha realizzato perdite sui 300 milioni. Sempre in base ai dati riferiti alla fine di settembre, la compagnia assicurativa presieduta da Angelo Casò presentava un margine di solvibilità del 175%; dato che, tuttavia, sempre stando alle stime degli esperti di mercato, al 31 dicembre potrebbe essere sceso nei pressi del 150% (qualcuno crede anche sotto). Anche se fosse così, si tratterebbe comunque di circa il doppio del margine della controllante Fonsai, ormai precipitato al 75% (che è poi il motivo per cui la ricapitalizzazione fino a 1,1 miliardi è considerata indispensabile per portare in sicurezza la compagnia). Proprio su tale considerazione, tra l’altro, fa leva chi sostiene che l’azione del tandem Palladio-Sator su Fonsai sia finalizzata, in ultima analisi, a spuntare il controllo della Milano (probabilmente la società più sana del gruppo). Una possibilità che appare collegata a doppio filo con quella che l’azione della holding vicentina e del private equity fondato da Matteo Arpe possano, nello stesso tempo, forzare la conversione in azioni (dove possibile) o la monetizzazione da parte di Mediobanca di almeno parte del prestito da oltre 1 miliardo contratto con la galassia Ligresti. Tra le clausole inserite in uno dei contratti stipulati tra l’istituto di Piazzetta Cuccia e Fonsai, infatti, è previsto «l’obbligo dell’emittente di continuare a detenere il controllo di Milano Assicurazioni». Tra l’altro, l’ipotesi di una cessione di quest’ultima società, anche grazie a un report di Akros che ne ipotizziva il passaggio di mano a 0,6 euro per azione, almeno fino a due giorni fa, spingeva in Borsa le quotazioni della Milano, che tuttavia ieri ha invertito la rotta chiudendo con un calo dell’1,89% a 0,3424 euro. Più decisa, invece, la flessione della controllante, che ha lasciato sul parterre di Borsa il 6,43 per cento. Proprio i movimenti «anomali» delle ultime settimane di Fonsai sarebbero nel mirino di un esposto che l’ad di Unipol, Carlo Cimbri, avrebbe preannunciato a Consob in occasione dell’audizione di due giorni fa. La compagnia bolognese vorrebbe meglio comprendere chi possa nascondersi dietro gli strappi delle azioni, che in qualche modo potrebbero averla ostacolata in un momento particolarmente delicato per l’integrazione di Fonsai disegnata da Mediobanca. Sempre nell’ambito del giro di pareri che Consob sta effettuando per vedere chiaro sulla vicenda Fonsai, oggi dovrebbe essere sentito Arpe. Qualcuno sostiene che la Commissione di vigilanza possa muoversi insieme con l’Isvap. Quest’ultima Authority è chiamata a sciogliere il nodo del «controllo» o dell’«influenza sulla società». Se così fosse, infatti, nel caso (probabile) in cui Palladio e Sator arrivassero al 10% congiunto dovrebbero ricevere il benestare dell’Isvap.