I Lloyd’s di Londra hanno diffuso stime impietose sui danni causati dalle pesanti alluvioni che hanno colpito la Thailandia lo scorso anno: secondo lo storico mercato di assicurazioni londinese, le alluvioni costeranno al settore assicurativo 2,2 miliardi di dollari, con una perdita totale di 15-20 miliardi di dollari per l’intera industria. Il ceo Richard Ward ha però minimizzato sull’impatto dei costi per i Lloyd’s, anche nel caso di un’ulteriore crescita dei costi. «Il mercato dei Lloyd’s è capitalizzato come non lo è mai stato. Anche se i reclami per i disastri in Thailandia potrebbero evolvere nel tempo, il pagamento di tali reclami rientra nella normalità del business dei Lloyd’s», ha aggiunto il ceo. «Come sempre, la nostra priorità resta quella di valutare e di rispondere ai reclami validi il più rapidamente possibile, così che la comunità e le attività commerciali in Thailandia possano imboccare la ripresa».
Le stime dei Lloyd’s si basano su una serie di fattori, tra cui le stime dei singoli affiliati, che hanno dichiarato di aver potuto calcolare con difficoltà i costi delle alluvioni in Thailandia, visto che c’è voluto parecchio tempo prima che le acques si ritirassero. Il bilancio delle alluvioni è stato molto pesante per molti importanti gruppi industriali, soprattutto giapponesi, presenti nel Paese con i loro impianti produttivi: si va dalla casa automobilistica Toyota al produttore di chip Intel, passando per la Honda, per il gruppo di elettronica Toshiba e per il produttore di macchine fotografiche Canon.