Ormai sembra che le azioni Fondiaria- Sai e Unipol non riescano a chiudere più una seduta senza variazioni oltre il 5 per cento. Ieri la sessione di Borsa si è chiusa all’insegna dei forti guadagni: i titoli ordinari della compagnia della famiglia Ligresti sono balzati del 10,65%,mentre le azioni risparmio hanno fatto registrare un progresso del 16,46% (la forbice tra le due categorie si è leggermente chiusa anche perché è tornata a circolare l’ipotesi, di cui F&M ha scritto nei giorni scorsi, di una possibile conversione delle rnc a ridosso della fusione con Unipol). In volata anche i titoli della compagnia bolognese, con quelli ordinari in rialzo del 6,97% e le privilegio del 8,39% (la forbice si starebbe in parte chiudendo per lo stesso motivo di Fonsai). Mentre continua il «giallo» sulle motivazioni dei balzi di Borsa (qualcuno ha ipotizzato l’ingresso nell’azionariato di investitori istituzionali sotto il 2%), proseguono le trattative tra le due compagnie assicurative in vista della fusione. Tra i punti più caldi, in questo momento, ci sarebbe il debito di Premafin, pari a quasi 340 milioni. L’idea sarebbe quella di convertirne un terzo in strumenti di equity (azioni, bond convertibili o derivati), in modo da consentire alle banche finanziatrici di detenere il 2,5% del nuovo gruppo (nel caso in cu si scegliessero le azioni ordinarie per la conversione, la partecipazione di Mediobanca, prima azionista delle Generali, andrebbe immediatamente ceduta per ragioni di Antitrust). Intanto, c’è attesa per il cda di oggi di Unipol, chiamato, tra le altre cose, a scegliere il proprio advisor. Ad avere la meglio dovrebbe essere Lazard, dopo che in un primo momento la scelta era ricaduta su Merrill Lynch. Lazard, tra l’altro, agisce come consulente delle banche finanziatrici anche nella partita che si gioca a monte di Fonsai e che riguarda le controllanti Imco-Sinergia (indebitate per oltre 300 milioni). Ca.Sco.