di Andrea Di Biase
Se il progetto di integrazione tra Unipol e Fondiaria- Sai dovesse concretizzarsi in un’offerta vincolante da parte dei bolognesi ed entrambe le compagnie dovessero così procedere a un aumento di capitale, Mediobanca sarebbe pronta a garantire il buon esito di tutte e due le operazioni attraverso la costituzione di un unico consorzio di banche in grado di farsi carico dell’eventuale inoptato. Questa sarebbe una delle ipotesi sulla quale starebbero lavorando i tecnici di Piazzetta Cuccia nel caso l’operazione dovesse procedere secondo lo schema indicato da Unipol al mercato nel comunicato stampa del 13 gennaio scorso. Schema che prevede, oltre all’acquisto di Premafin da parte dei bolognesi e la successiva ricapitalizzazione della holding, anche un rafforzamento patrimoniale di Unipol contestuale a quello già deliberato da FonSai lo scorso 23 dicembre. In quell’occasione Mediobanca era già stata incaricata dalla compagnia guidata dall’ad Emanuele Erbetta «di promuovere, a condizioni in linea con la prassi di mercato, un consorzio di garanzia per la sottoscrizione dell’aumento di capitale presso primarie istituzioni bancarie». Almeno per ora, anche alla luce del fatto che Unipol non ha ancora presentato un’offerta vincolante, la compagnia bolognese non ha formalizzato un mandato analogo alla banca di Piazzetta Cuccia. L’incarico alla banca d’affari guidata da Alberto Nagel, che potrebbe essere chiamata a gestire una ricapitalizzazione per massimi 1,75 miliardi (i 750 milioni di FonSai più il miliardo circa di Unipol) potrebbe tuttavia arrivare nelle prossime settimane, non appena sarà completata la due diligence sui conti di Premafin e Fondiaria-Sai e i bolognesi presenteranno l’offerta vincolante alla famiglia Ligresti. Pur muovendosi ancora in via preliminare, Piazzetta Cuccia, che negli ultimi mesi ha curato tutte le principali operazioni di ricapitalizzazione del settore finanziario italiano (ad eccezione di quella di Intesa Sanpaolo), avrebbe già sondato alcune primarie istituzioni, ricevendo l’interesse da parte di una decina di soggetti. Questa settimana sarà comunque importante per l’esito di tutta l’operazione. Ieri, contestualmente alla scadenza del periodo di esclusiva (che sarebbe però stato prorogato fino al 27 gennaio, anche se non c’è stata alcuna comunicazione ufficiale in tal senso), i vertici dei gruppi coinvolti avrebbero partecipato a un incontro nella sede dell’Isvap a Roma per fare il punto sul progetto di integrazione e sul fabbisogno finanziario delle compagnie. Dall’Isvap non filtrano indicazioni, ma sembrerebbe che l’autorità guidata da Giancarlo Giannini abbia sostanzialmente già benedetto un’operazione comunque in grado di evitare il commissariamento di FonSai. Il vero rebus resta quello del pronunciamento della Consob sull’esenzione dell’obbligo di opa a cascata su FonSai e Milano Assicurazioni. Questa è la condizione posta dai bolognesi per procedere con il progetto di integrazione. La Commissione guidata da Giuseppe Vegas si potrà esprimere però solo dopo che Unipol avrà formalizzato un’offerta vincolante. Cosa che potrebbe avvenire a brevissimo. Nei prossimi giorni, infatti, si riuniranno i cda delle varie società coinvolte nell’operazione. Domani dovrebbe riunirsi il cda di Finsoe (la holding delle cooperative cui fa capo il controllo della compagnia bolognese) mentre il giorno successivo dovrebbe essere la volta di Unipol. Il cda di FonSai, che avrebbe dovuto tenersi venerdì 27, è slittato invece a domenica 29. Si tratterebbe di una scelta solo di natura tecnica, legata alla volontà di avere un paio di giorni in più per preparare il consiglio. (riproduzione riservata)