La grande rivoluzione nella distribuzione delle polizze assicurative, con l’avvio del plurimandato per tutti (una sorta di brokeraggio obbligatorio per legge) è stato cancellata dall’ultima bozza del decreto liberalizzazioni entrata nel cdm di venerdì 20. Per gli agenti che venderanno polizze Rc Auto ci sarà solo l’obbligo di far vedere al cliente (solo a titolo informativo) i preventivi di altre due compagnie assicurative oltre la propria. E c’è da scommettere che le altre offerte non saranno migliori della sua. Più incisivo appare invece l’intervento del governo per tentare di ridurre le frodi che rappresentano un male che assilla il settore da tempo, provocando una crescita dei costi per le imprese, trasferiti inevitabilmente agli assicurati : «Le nostre analisi mostrano un’incidenza delle frodi sui sinistri di circa il 9%», dice Fabrizio Sarrocco, responsabile del mercato assicurativo di Accenture management consulting, Significa che su circa 3,7 milioni sinistri che vengono registrati in media ogni anno circa 340 mila sono falsi o gonfiati». E considerando che in media un sinistro costa 1.700 euro il costo delle frodi per il sistema è pari ogni anno a poco meno di 600 milioni. Una cifra enorme che il governo tenta ora di ridurre con i cinque articoli contenuti nel decreto. Chi sarà disponibile a farsi ispezionare l’automobile prima della sottoscrizione della polizza potrà, per esempio, avere sconti sull’Rc Auto. E anche chi si farà installare sull’auto una sorta di scatola nera che registri i movimenti del veicolo avrà diritto a una riduzione sul premio. L’ammontare dello sconto sarà ovviamente definito dalle singole compagnie che in verità già oggi offrono, ancora timidamente, scatole nere ai propri assicurati. Il fenomeno è ora destinato a uscire dalla sperimentazione. Insieme a quello della riparazione dell’autovettura danneggiata direttamente da parte dell’assicuratore. Il decreto prevede che le compagnie potranno offrire ai propri clienti risarcimenti in forma specifica (la riparazione del danno appunto) e l’assicurato che vorrà continuare a essere pagato in contati riceverà solo il 70% della spesa. Una pesante penalizzazione destinata a far lievitare le convenzioni degli assicuratori con le officine di riparazione (e magari carrozzerie di proprietà), che nell’immediato presenta però un alto rischio per le assicurazioni più piccole. Più deboli rispetto alle grandi compagnie che grazie agli enormi volumi che movimentano riusciranno di sicuro ad avere pezzi di ricambio a prezzi più vantaggiosi.
Anna Messia