di Gaia Giorgio Fedi – 07-01-2012
RINNOVI Il 2011 si può archiviare tranquillamente come l’anno in cui è cambiato il sistema di potere che da anni reggeva la finanza italiana, o per lo meno sono cambiati i nomi che ne reggevano indiscussi le fila. In primavera con la defenestrazione di Cesare Geronzi, dimissionato dalla presidenza delle Generali (e dall’asse che da Trieste porta a Milano), più di recente con i guai e la progressiva messa ai margini di Salvatore Ligresti. Le scosse di assestamento di tale terremoto continueranno a farsi sentire anche nel 2012, quando di partite aperte per la risistemazione degli equilibri di potere (e il riempimento di eventuali buchi) ce ne sono parecchie. Una su tutti: il rinnovo del board di Rcs Mediagroup, snodo strategico del salotto buono della finanza italiana, dove continua ad agitarsi Diego Della Valle con le sue mire espansionistiche (finora rimesse costantemente al loro posto dagli altri soci forti del patto di sindacato, Mediobanca in testa).
Quest’anno poi si procederà al rinnovo del consiglio di gestione e del consiglio di sorveglianza di A2A, che è appena riuscita a portare a termine il lungo braccio di ferro con i francesi di A2A per la partita Edison: il tema è delicato soprattutto per la posizione dell’attuale presidente del cdg, Giuliano Zuccoli, che potrebbe non essere riconfermato su pressione del coté bresciano del gruppo.
Il tema bancario non si esaurisce con la partita senese (si vedano le pagine precedenti), visto che in primavera ci sarà anche il rinnovo nel board Unicredit. Su fronti meno caldi, tra le società più importanti di Piazza Affari si segnalano board in scadenza in Atlantia, Enel Green Power, Fiat Industrial, Fiat, Luxottica, Prysmian, Salvatore Ferragamo e Tod’s. Ci sarebbe poi il discorso del board di Finmeccanica, che in realtà ha la sua scadenza naturale nel 2014, ma alcuni osservatori non escludono che, dopo lo scandalo che ha portato all’uscita di scena del presidente Pier Francesco Guarguaglini, potrebbero esserci ulteriori aggiustamenti già nel corso di quest’anno. Un mini rimpasto, o quantomeno una ridistribuzione delle deleghe, al momento completamente concentrate nelle mani dell’ad Giuseppe Orsi.