Via libera dai consigli di amministrazione di Fondiaria Sai e Milano assicurazioni alla cessione della partecipazione in Impregilo e, per quanto riguarda Fonsai, all’aumento di capitale. Il gruppo Ligresti ha accettato la proposta di Gavio, che ha messo sul tavolo 3,6 euro per azione per il 33,3% di Igli, la scatola che controlla a sua volta il 30% circa di Impregilo (le restanti quote sono suddivise pariteticamente tra lo stesso gruppo Gavio e la famiglia Benetton).
Il cda di Milano assicurazioni, dopo il via libera alla decisione su Impregilo, si è concluso, mentre è proseguito fino a tarda sera quello di Fonsai (iniziato alle 16), per l’analisi delle misure di rafforzamento patrimoniale. Il pagamento della partecipazione dei Ligresti in Impregilo da parte del gruppo Gavio avverrà in contanti, secondo quanto ha riferito una fonte vicina al dossier. Questa è stata infatti una delle condizioni poste dal gruppo Fonsai prima di dare il via libera all’offerta.
A quel punto, Salvatore Ligresti, presidente onorario di Fondiaria Sai e di Milano assicurazioni, ha lasciato la sede del gruppo, lasciando ai figli e agli altri consiglieri di amministrazione il vaglio delle soluzioni per varare l’aumento di capitale da 750 milioni di euro per mettere in sicurezza i conti del gruppo, dopo il primo aumento da 450 milioni, varato all’inizio dell’estate. Ma è previsto anche, secondo fonti, che l’operazione non ammonti a una cifra inferiore a 600 milioni di euro. Inoltre, per l’esercizio 2011, Fondiaria-Sai prevede una perdita intorno ai 925 milioni, al netto del carico fiscale, che viene stimato positivo. Il margine di solvibilità, che a inizio dicembre era al 111%, è nel frattempo sceso «al di sotto della soglia minima regolamentare del 100%, a un valore a oggi stimabile», recita una nota della società, «intorno al 90%». L’aumento di capitale, secondo la società, dovrebbe avvenire entro marzo.L’aumento, a cui la famiglia Ligresti avrà difficoltà a prendere parte, porterà ovviamente a una diluizione della partecipazione e all’ingresso quasi certo di un socio forte da affiancare alla famiglia. Il punto è proprio questo: dalla tipologia del partner e dal peso che nelle trattative avranno Mediobanca e Unicredit, grandi registi dell’operazione secondo molti osservatori, dipenderà il futuro della seconda compagnia italiana nel ramo Danni.
Non è un caso che in una breve nota, in serata, è stato poi annunciato che Jonella Ligresti e Graziano Visentin, attuali amministratori di Fondiaria-Sai, hanno rimesso l’incarico di amministratori di Premafin, mentre Giulia Maria Ligresti si è dimessa da vice presidente e consigliere di Fonsai e dal cda di Milano assicurazioni.
Intanto ieri Premafin ha annunciato di aver stipulato un contratto per la cessione della totalità degli strumenti partecipativi (quote azionarie, profit participating bonds e special interest profit participating bonds) detenuti nell’iniziativa immobiliare Porta Nuova Varesine al fondo immobiliare Hicof (Hines Italia core opportunity fund) gestito da Hines Italia sgr. Il prezzo del deal è di 25,7 milioni di euro ed è sostanzialmente in linea con il valore di carico. L’operazione, il cui perfezionamento non è subordinato ad alcuna condizione sospensiva, avverrà entro il prossimo 31 gennaio.