La prudenza dei risparmiatori si trasforma spesso in diffidenza nei confronti delle offerte che arrivano dal mercato finanziario e più in generale nei confronti del sistema, che non offre più le garanzie del periodo pre-crisi. Anche il flusso d’informazioni finanziarie non sempre fa chiarezza sulle scelte che il privato deve fare per tutelare, e tentare di far fruttare, il patrimonio.
Tra i prodotti sotto la lente ci sono sicuramente i Fondi comuni d’investimento. Tanto che Assogestioni, l’associazione degli operatori del risparmio gestito presieduta da Domenico Siniscalco, ha sentito il bisogno di stilare un vademecum che spiega perché vale la pena investire in un fondo anche in un periodo di crisi, magari su quelle che oggi sono le cenerentole del mercato, che una volta superata la fase acuta, potrebbero offrire ritorni interessanti. Un esempio sono le gestioni obbligazionarie indirizzate sui titoli di Stato italiani, i quali potrebbero dare grandi performance se lo spread sui Bund tedeschi tornasse anche solo ai livelli del giugno scorso (200-300 punti), già nel breve, ma soprattutto nel lungo periodo (4-5 anni). Ecco le 5 buone ragioni che, secondo Assogestioni, differenziano i fondi dagli altri prodotti finanziari, e che spiegano perché è utile avere questi strumenti finanziari anche in periodo di crisi: autonomia, controllo, diversificazione, trasparenza e solidità.
Autonomia. Il patrimonio del fondo è separato da quello della società che lo gestisce e da chi lo distribuisce. La norma prevede che le somme investite dai risparmiatori siano custodite nella banca depositaria, una banca indipendente dalla società di gestione, dal gruppo che la controlla e dal distributore.
Controllo. Il mercato dei fondi comuni d’investimento è governato da norme molto severe. Banca d’Italia e Consob vigilano sul rispetto delle regole a tutela dei risparmiatori.
Diversificazione. I fondi investono in diversi titoli e in vari mercati per cogliere le migliori opportunità e ridurre il rischio. In questo modo l’andamento di un singolo titolo non può influenzare significativamente il risultato dell’intero paniere. Un concetto assimilabile all’antico adagio popolare che recita «non mettere tutte le uova nello stesso paniere».
Trasparenza. Il risparmiatore sa sempre quanto valgono i suoi fondi e come sono gestiti. Il valore giornaliero è pubblicato sui principali mezzi di informazione e consente al sottoscrittore di seguire l’andamento dei propri investimenti. Ciascuno può scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze nell’ambito di una gamma molto vasta, organizzata in oltre 40 diverse categorie.
Solidità. Osservando gli andamenti storici dei mercati, si può notare come i fondi, grazie alle loro caratteristiche, hanno sempre aiutato i risparmiatori a superare i momenti difficili dei mercati finanziari. Autonomia, controllo, diversificazione e trasparenza sono alcuni dei loro punti di forza, che insieme li caratterizzano e li differenziano dagli altri prodotti finanziari e che hanno raccolto negli anni la fiducia di milioni di risparmiatori.