di Elisabetta Iovine  

 

Il comparto assicurativo finisce sotto osservazione in tutta Europa. La crisi colpisce un po’ tutti i colossi: da Generali alla tedesca Allianz, prima per capitalizzazione con 36,1 miliardi di euro, passando per le francesi Axa, Cnp e Ccr. Gli assicuratori detengono quote notevoli dei debiti sovrani e sono investitori a lungo termine in titoli azionari.

I più importanti gruppi del continente sono finiti sotto la lente di Standard & Poor’s, che ha anche messo sotto osservazione le finanze di 15 dei 17 stati dell’Eurozona.

In Francia non sono affatto sorpresi. Come ha spiegato Bernard Spitz, presidente della Federazione delle società assicurative, il settore è un importante investitore nei titoli pubblici. Il debito transalpino è finanziato per circa il 30% da investitori interni, di cui la metà appartenente al comparto delle assicurazioni. I debiti sovrani rappresentano un terzo degli attivi assicurativi.

La situazione del settore preoccupa non poco le agenzie di rating e i vertici politici. Oltre ai titoli statali in portafoglio, le assicurazioni registrano cospicui minusvalenze sugli investimenti in borsa a causa del crollo degli indici. Un alto funzionario francese osserva che sono tutti sulla stessa barca: i risultati del 2011 saranno pessimi e la fine dell’anno sarà un punto di passaggio delicato in termini di margini di solvibilità.

A ciò si aggiunge la situazione del comparto vita, che da due mesi registra una raccolta netta negativa. Il fenomeno dei prelievi superiori ai depositi si spiega con il comportamento prudente dei risparmiatori rispetto alla crisi: essi preferiscono attingere alle riserve per spendere piuttosto che indebitarsi. Questo si era verificato una sola volta negli ultimi 15 anni, cioè nel 2008, con lo scoppio della crisi globale. Gli assicuratori sono preoccupati e la stessa cosa accade al governo, visto che il ramo vita è una forma di accantonamento a lungo termine che consente di sfuggire agli effetti recessivi. Per il momento, però, Spitz invita a relativizzare: da inizio anno il comparto ha messo a segno una raccolta netta di 17,7 miliardi e il vita totalizza 1.400 miliardi di euro di attivi netti.