L’Italia ha passato l’esame dell’asta di titoli a 12 mesi, favorita anche dal Bot-Day indetto ieri, lanciando un segnale positivo in vista dell’emissione di 2-3 mld di euro di Btp a 5 anni in agenda domani. Il tesoro ha infatti emesso 7 mld euro di Bot a 12 mesi, registrando un bid-to-cover a 1,92 (1,99 all’asta del 10 novembre) e un rendimento medio al 5,952% (6,087%).
Le richieste sono state pari a 13,472 miliardi. Gli esperti hanno in generale accolto positivamente l’esito dell’emissione, che costituisce uno degli ultimi appuntamenti per il calendario delle aste italiano del 2011.
Per gli analisti, l’asta è stata buona, soprattutto in termini di domanda, anche se non sono mancati elementi positivi anche sul fronte dei rendimenti. Giuseppe Maraffino, fixed-income strategist di Barclays capital, ha sostenuto che l’emissione «è andata bene», ottenendo una «buona domanda» e rendimenti al di sotto del livello del mercato secondario.
Sul fronte dei rendimenti, inoltre, un segnale positivo è arrivato dalla differenza tra il rendimento massimo (5,994%) accettato e quello medio (5,952%), risultata inferiore rispetto a quella delle ultime aste (6,250% contro il 6,087%). Questo, secondo il fixed-income strategist di Unicredit, Luca Cazzulani, evidenzia «la qualità migliore delle richieste, riflessa dal minore tasso di dispersione»
Gli esperti sono stati concordi nel ritenere che il Bot-Day, grazie al quale è stata data la possibilità di acquistare Bot senza costi di transazione, sia stato un elemento positivo nell’economia dell’emissione. Proprio la buona domanda è stata infatti uno degli elementi più rilevanti dell’emissione di Bot.