È come un carciofo che si sfoglia, ormai, l’ex impero di Salvatore Ligresti, commissariato dal suo maggior creditore, Unicredit. È di questi giorni la trattativa finale per l’uscita della Immobiliare Lombarda, capogruppo di Ligresti nel «suo» amato settore delle costruzioni, dalla «Tre Torri», il consorzio che funge da general contractor della costruzione, a Milano, del quartiere residenziale super-esclusivo di City-Life, sull’area dell’antica Fiera.
Per Ligresti è solo un altro passo nella lunga ritirata dettatagli dai debiti. Il prossimo, il più complesso e controverso, sarà quello che la Fonsai dovrà compiere nel gruppo Impregilo. Pochi giorni fa, l’amministratore delegato di Fonsai, Emanuele Erbetta, ha dichiarato pubblicamente che «i soci di Igli (holding che controlla il 29,8% di Impregilo, ndr) sono legati da un patto di sindacato del quale anche noi siamo membri e quindi intendiamo rispettare l’impegno preso con questo patto, che scade a metà dell’anno prossimo. Ciò detto, l’atteggiamento verso Igli è lo stesso che abbiamo verso tutte le partecipate: trarre il maggior profitto attraverso la valorizzazione nel tempo della partecipazione. In Igli siamo un azionista finanziario che vuole valorizzare questa partecipazione». Tradotto in italiano corrente: «Vogliamo vendere».
A chi? All’offerta attualmente sul tappeto, quella del costruttore romano Salini, che aveva a suo tempo avviato l’acquisizione della Todini e che detiene l’8% direttamente nel capitale di Impregilo, comprato sul mercato; o all’eventuale offerta concorrente di cui si parla da tempo da parte del Gruppo Gavio, diviso però al suo interno tra l’azionista, figlio del defunto fondatore Marcellino, che vuol comprare e il management che nicchia. Gavio avrebbe proposto a Benetton, altro socio forte di Igli, di rilevare la quota che Impregilo detiene nella concessionaria autostradale brasiliana Ecorodovias. Insomma: Opa su Igli, forse fusione Igli (post-Opa) e Impregilo e infine cessione della controllata brasiliana.
Si vedrà: anche Gavio potrebbe offrire ai Benetton uno scambio autostradale, essendo entrambi soci di Autostrade Sud America. Sempre che tra le due potenziali offerte concorrenti non se ne insunui una terza, di Caltagirone, il più ricco di tutti.
Intanto Impregilo va bene, ma meno del 2010, e Fonsai procede verso il riassetto, sforzandosi di migliorare i risultati industriali (soprattutto del predominante business dell’auto) e di disboscare i retaggi della precedente gestione familistica, dalle sponsorizzazioni dei cavalli di Jonella Ligresti all’acquisizione a caro prezzo, proprio dalla famiglia azionisti, della catena alberghiera Atahotels, pagata 25 milioni di euro e svalutata a quota 17 dopo sei mesi.