Più vino ed energia da biomasse nel futuro di Genagricola. La holding del gruppo assicurativo Generali, che nel 2011 raggiungerà un fatturato di circa 55 mln di euro tramite le 28 aziende agricole di proprietà (26 in Italia e due in Romania, per complessivi 15 mila ha coltivati), ha infatti in animo di potenziare sensibilmente il ramo vitivinicolo, che oggi vale 19 mln euro a fronte di vendite per circa 5 mln bottiglie di vini per lo più Doc (colli orientali del Friuli, Friuli Grave, Lison Pramaggiore, sangiovese superiore e riserva dei colli di Romagna, Monferrato, Castelli romani).
Ciò per soddisfare, innanzitutto, il forte incremento dell’export verso mercati nuovi per Genagricola, come Stati Uniti e Cina e, in prospettiva, Russia ed Est europeo. Crescita derivante da due accordi siglati nei mesi scorsi da Giuseppe Perissinotto, storico presidente e deus ex machina di Genagricola, agevolati dal radicamento delle Generali nel mondo. «Due accordi che hanno richiesto un investimento modesto», assicura a ItaliaOggi lo stesso Perissinotto, «ma destinati a generare fatturati importanti». Grazie all’acquisizione della quota di maggioranza di un piccolo distributore di vini di New York, la Montcalm, Genagricola è riuscita a portare a 500 mila bottiglie le vendite dei propri vini negli Usa. «L’accoglienza che abbiamo avuto è stata ottima», prosegue Perissinotto, «in particolare per il prosecco.
Tanto che abbiamo previsioni di vendite per 1 mln bottiglie nel 2012, che saliranno a 2 mln fra il 2013 e il 2014, arrivando così a generare un fatturato di 10 mln dollari». Grazie invece alla joint venture con Sinodrink, società di Shanghai che sarà importatore esclusivo in Cina di tutti i brand delle sue Tenute, Genagricola ha generato già quest’anno vendite per 400 mila bottiglie, destinate a diventare un mln entro il 2013. «Un aspetto positivo dello sviluppo del mercato cinese», sottolinea Perissinotto, «è la preferenza per i vini rossi, che riequilibra il maggior favore per i bianchi degli europei (mercati ove Genagricola realizza il 30% del suo business vino, ndr)». Il potenziale produttivo annuo di Genagricola, già oggi pari a 10 mln bottiglie di vino, salirà ulteriormente con la prima vinificazione, prevista dopo la vendemmia 2012, dei 100 ha di vigneti della Tenuta Pancota (di 360 ha complessivi) nella provincia collinare di Arad, in Romania, che ha un potenziale di 1,5 mln bottiglie. In questa zona a forte vocazione vinicola, la holding sta investendo 15-20 mila euro/ha per reimpiantare sia vitigni locali che pinot grigio, sauvignon, traminer, merlot, cabernet e pinot nero comprati a Rauscedo. «Questa nuova produzione», spiega Perissinotto, «promette ottima qualità e verrà destinata principalmente ai mercati dell’Est europeo e della Russia». Come anticipato, Genagricola è in procinto di raddoppiare anche sul fronte della produzione d’energia da biomasse. Ai 300 ha di coltivazioni energetiche dedicati ad alimentare l’impianto a biogas da 1 MW/h nella tenuta di 1.700 ha di Ca’ Corniani, se ne dovrebbe aggiungere un secondo di uguale potenza presso l’azienda agricola Cesarolo di S. Michele al Tagliamento, appena autorizzato e che dovrebbe diventare operativo a primavera inoltrata 2012.