BILANCI La crisi si fa sentire anche sui conti del risparmio gestito. Con Banca Fideuram (gruppo Intesa Sanpaolo) e le tre quotate Banca Generali, Mediolanum e Azimut, che nei primi nove mesi del 2011 hanno registrato una contrazione degli utili. Tra le cause principali, il ridimensionamento dei ricavi variabili, oltre alla svalutazione dei titoli greci.
Banca Generali
Per quanto riguarda la società guidata dall’ad Giorgio Girelli, l’utile netto si è contratto del 15% rispetto allo stesso periodo del 2010, attestandosi a 51,2 milioni di euro. Il margine di interesse si è attestato a 33,1 milioni (+1,8%), mentre le commissioni lorde hanno totalizzato 262,1 milioni, contro i 268 milioni dell’anno scorso. Confermata la dinamica positiva delle commissioni di gestione, cresciute del 12,7% a 212,5 milioni. Le commissioni nette, invece, sono calate del 5% a 143,5 milioni, per effetto principalmente delle performance fee, scese del 78% a 5,6 milioni.
Mediolanum
Decisamente più pesante il bilancio della società guidata da Ennio Doris, che a livello consolidato ha visto l’utile netto attestarsi a 60,7 milioni, in calo del 60% rispetto allo stesso periodo del 2010. «I risultati dei primi nove mesi risentono della rettifica di valore per impairment dei titoli governatiti greci in portafoglio, con un costo pre-tasse di 80 milioni – specifica il gruppo in una nota diffusa in settimana – e del contributo negativo degli investimenti a fair value, pari a 52 milioni».
Banca Fideuram
E la svalutazione della Grecia si è fatta sentire anche sui conti di Banca Fideuram, con l’utile netto consolidato che è scivolato del 10% circa a 137,9 milioni, contro i 153 milioni di un anno fa. «Senza l’effetto derivante dalla svalutazione – afferma in un comunicato la banca – l’utile consolidato si sarebbe attestato a 209,4 milioni», con una crescita, dunque, di circa il 36 per cento.
Azimut
In calo anche gli utili netti della Sgr fondata da Pietro Giuliani, scivolati del 13% a 57 milioni (66 milioni dei primi nove mesi del 2010). Il totale dei ricavi, invece, si è contratto del 4,2% a 243,7 milioni. Positiva, infine, la posizione finanziaria netta, a 73,1 milioni.