Tra il 2003 e il 2010, all’aumento dei crediti alla clientela concessi dalle banche italiane è corrisposto un incremento di quelli problematici. È uno dei dati che emerge dall’edizione 2011 della ricerca «Le principali società italiane», a cura dell’ufficio studi di Mediobanca. «L’evoluzione del sistema bancario – si legge nello studio – segnala tra la fine del 2003 e quella del 2010 una crescita dei crediti alla clientela (imprese e famiglie) pari all’87,8%, ossia il 9,4% annuo, da 1.066 miliardi a 2.002 miliardi di euro. Nello stesso periodo – proseguono gli esperti di Piazzetta Cuccia – i crediti dubbi (sofferenze, incagli, ristrutturati e scaduti) sono cresciuti del 172%, pari al 15,3% annuo, incrementando la propria incidenza sul totale dal 4,4% (nel 2003) al 6,4% (nel 2010)». Guardando alla «top 20» del 2010 degli istituti di credito del Belpaese, nella parte alta della classifica nulla cambia rispetto al 2009: Unicredit è in prima posizione per totale attivo tangibile (904 miliardi), davanti a Intesa Sanpaolo (633 miliardi) e Banca Monte Paschi (237 miliardi). Seguono Banco Popolare, Ubi Banca, Bnl (Gruppo Bnp Paribas), Mediobanca e la Popolare dell’Emilia Romagna. Guadagna una posizione e si colloca al nono posto la Popolare di Milano (53 miliardi il totale attivo tangibile), al centro dei riflettori finanziari in questo momento per via del passaggio alla governance duale e l’aumento di capitale in rampa di lancio.
Spostando lo sguardo alle assicurazioni, la «top 10» relativa all’anno scorso stilata dall’ufficio studi di Mediobanca vede invariate le prime due posizioni, occupate da Generali (+2,9% i premi a 68,4 miliardi) e Fondiaria-Sai (+5,3% a 13 miliardi). A cambiare è il terzo gradino del podio, ora occupato da Poste Vita, proveniente dalla sesta posizione, con premi lordi a 9,5 miliardi (+33,9%). Segue Mediolanum, stabile al quarto posto della classifica, con premi a 9,1 miliardi (-5,4% sul 2009). Scivola in quinta posizione dalla terza Allianz, con premi in flessione del 13,9%, mentre perde una posizione anche Unipol, i cui premi si attestano a 8,9 miliardi, in calo del 6,1% sul 2009.
Quanto al settore industriale, Eni, «grazie alla ripresa del prezzo del greggio del 29% in dollari nel 2010», vede incrementare il proprio fatturato del 18% a 98,5 miliardi, consolidando così la propria posizione di primo gruppo italiano con un giro d’affari superiore del 37% a quello del secondo classificato, l’Enel. «Quest’ultima – spiegano dall’ufficio studi di Mediobanca – segna un buon incremento (+15,1%), grazie al definitivo consolidamento di Endesa, e conferma la seconda posizione che aveva conquistato nel 2008 scalzando il gruppo Fiat».
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