Generali Assicurazioni scommette sull’America latina e nei suoi piani di sviluppo non c’è soltanto il Brasile («un mercato dove vogliamo crescere», ha fatto sapere solo qualche giorno fa l’amministratore delegato, Giovanni Perissinotto).
Un’altra importante partita per la compagnia assicurativa triestina si sta giocando in Messico, dove Generali sta approfittando di un riassetto nel settore previdenziale per rafforzare la partnership con Banorte, il terzo gruppo finanziario del Paese, che resterà alleato del gruppo italiano almeno fino al 2037. L’occasione per ridiscutere e rafforzare l’alleanza è stata la decisione di Banorte di fondere due fondi pensione partecipati rilevandone l’intero controllo. Si tratta di Afore Generali Banorte, che ha un patrimonio di poco meno di 6 miliardi di euro e il cui 49% è attualmente in mano a Generali, e di Afore XXI, che gestisce circa 5,6 miliardi di euro ed era controllato pariteticamente da Banorte e dall’americana Prudential. Il governo messicana ha spinto perché i fondi pensione mettessero insieme le forze e Banorte ha di conseguenza avviato le operazioni per il riacquisto delle quote finora in mano ai partner internazionali. Nei giorni scorsi è stata liquidata Prudential, che per la cessione del 50% di Afore XXI ha incassato 200 milioni di dollari (circa 143 milioni di euro). E ora, a stretto giro di posta, è attesa la firma per la passaggio di mano del 49% di Afore Generali Banorte detenuto dal gruppo guidato da Perissinotto. In cambio della cessione (che si chiuderà con una plusvalenza) Generali è riuscita anche a spuntare un rafforzamento degli impegni con Banorte per i prossimi 25 anni, ovvero appunto fino al 2037, sia nel ramo Vita sia nel Danni. Il Messico, con premi per circa 800 milioni di euro, è già oggi il primo mercato del gruppo nell’area latino-americana. E Banorte con oltre 1.300 sportelli (cresciuti recentemente grazie all’acquisto del Banco Ixe) sembra il partner giusto con cui allearsi. (riproduzione riservata)