A causa delle rettifiche il gruppo guidato da Erbetta non raggiungerà l’utile di 50 mln previsto nel budget 2011 Nel terzo trimestre allineate al ribasso le quote in Generali,Unicredit e Rcs. Annuncio su richiesta Consob 

di Andrea Di Biase

Lo scorso 30 agosto, illustrando al mercato i risultati del primo semestre, chiuso con una perdita consolidata di 61,5 milioni in calo dai 157,4 milioni di un anno prima, l’ad di Fondiaria-Sai, Emanuele Erbetta, e il direttore generale, Piergiorgio Peluso, avevano rassicurato gli analisti sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi industriali per il 2011.

I due manager non si erano sbilanciati invece sulla gestione finanziaria, anche alla luce delle turbolenze, legate alla crisi del debito sovrano di alcuni Paesi dell’Eurozona, che avevano colpito i mercati nel corso dell’estate. E, infatti, a poco più di un mese da quella presentazione, la compagnia presieduta da Jonella Ligresti ha dovuto comunicare al mercato che, proprio in virtù delle rettifiche di valore rilevate sul portafoglio titoli disponibili per la vendita, i risultati previsti per il 2011 difficilmente saranno raggiunti. A fare uscire alla scoperto il vertice di FonSai, considerato che la riunione del cda sui risultati dei 9 mesi è prevista per la seconda settimana di novembre, è stata la Consob, che nella tarda serata di mercoledì ha chiesto alla compagnia di aggiornare il mercato in merito alle previsioni già fornite per l’esercizio in corso.

Una richiesta soddisfatta da Fondiaria-Sai dopo la chiusura di borsa di ieri. Il profit warning non ha dunque impattato sul titolo FonSai, che ha terminato la seduta di ieri con un rialzo del 3,59% a 1,759 euro (+1,93% a 0,3427 euro il titolo Milano Assicurazioni), portando il rialzo complessivo degli ultimi 30 giorni al 34% (+5,38% il Ftse-Mib).

Nel dettaglio la compagnia guidata da Erbetta, il 3 febbraio scorso, aveva indicato come possibile il raggiungimento per il 2011 di un risultato netto di gruppo superiore ai 50 milioni. Tale risultato non comprendeva tuttavia le eventuali plusvalenze derivanti dalla possibile cessione di asset non strategici diversi da quelli immobiliari. Il budget 2011 si basava inoltre sull’assunzione che, dopo la maxipulizia effettuata nel 2010 e costata 492 milioni, le svalutazioni degli strumenti finanziari classificati quali disponibili per la vendita (principalmente azioni e bond) sarebbero state per l’intero esercizio non superiori a 40 milioni (in gran parte spesate già nei conti del primo trimestre).

L’esplosione nel corso dell’estate della crisi del debito sovrano ha tuttavia fatto saltare questa assunzione. Già nei conti di Fondiaria-Sai a fine giugno le rettifiche di valore sui titoli disponibili per la vendita avevano sfondato la soglia dei 40 milioni, attestandosi a 77,6 milioni. Di questi, 35,6 milioni sono relativi alle obbligazioni della Grecia, 20,2 milioni alle azioni della controllante Premafin in portafoglio, 8 milioni ai titoli Unicredit, 3,1 milioni a quote di fondi comuni e 10 milioni relativi ad altri investimenti azionari. L’aggravarsi della crisi del debito sovrano italiano e l’impatto negativo che ha avuto sui titoli, specialmente finanziari, quotati a Piazza Affari ha tuttavia contribuito a rendere ancora più pesante l’ammontare della svalutazioni perFonSai. «Le rettifiche di valore alla data del 30 settembre 2011», si legge nella nota emessa dalla compagnia, «ammontano infatti per Fondiaria-Sai a circa 250 milioni a livello consolidato». Nel solo terzo trimestre, dunque, la compagnia ha dovuto registrare rettifiche su titoli disponibili per la vendita per 172 milioni a livello consolidato. Di questi 60 milioni sono relativi alla partecipazione nelle Generali mentre l’investimento in Rcs è stato rettificato per 9 milioni. Nel corso del terzo trimestre inoltre FonSai ha provveduto a svalutare di altri 46 milioni la quota in Unicredit e di altri 8 milioni quella in Premafin.

 

Per quanto riguarda invece il margine di solvibilità, la compagnia ha precisato che a fine settembre questo è stimato in circa il 115%. Fondiaria-Sai ha inoltre sottolineato che «gli sforzi della compagnia e del gruppo sono finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo del 120% alla fine dell’esercizio, anche per effetto di possibili dismissioni». La prossima settimana intanto potrebbe essere analizzata dal cda diFonSai la relazione dell’Isvap in merito all’ispezione sulle procedure che regolano le principali fasi del ciclo sinistri del ramo Rc Auto. Ispezione che era stata avviata lo scorso gennaio (riproduzione riservata)