I consulenti di Pwc, incaricati dai Ligresti, stimano tra 4,98 e 6 euro il fair value del titolo della compagnia mentre il prezzo di carico è 7,45 euro. Ma il piano Erbetta potrebbe evitare l’impairment
Il tema non è ancora all’ordine del giorno, considerato che qualunque decisione, in merito all’opportunità o meno di svalutare la partecipazione del 39,6% in Fondiaria-Sai, sarà assunta dal cda di Premafin solo nei primi mesi del prossimo anno, al momento dell’approvazione del bilancio 2011.
Tuttavia già dal luglio scorso, con il titolo della compagnia assicurativa scivolato sotto quota 2 euro, i vertici della holding che fa capo alla famiglia Ligresti, che dopo l’aumento di capitale ha i titoli FonSai in carico a un prezzo medio di 7,45 euro, hanno cominciato a ragionare su un eventuale impairment della partecipazione. Non solo perché sollecitati a tal proposito dalla Consob, che il 22 luglio scorso ha chiesto in via riservata a Premafin una serie di chiarimenti sull’argomento. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, infatti, prima ancora che l’autorità di vigilanza si rivolgesse alla holding presieduta da Giulia Maria Ligresti, la società aveva incaricato PricewaterhouseCoopers di procedere a una «valutazione desk» (cioè elaborata esclusivamente sulla base delle informazioni disponibili sul mercato) sul fair value della partecipazione detenuta nella compagnia assicurativa guidata dall’amministratore delegato Emanuele Erbetta.
Al termine del lavoro gli esperti di Pwc sono arrivati a indicare un range di valori dell’azione Fondiaria-Sai compreso tra 4,98 e 6,08 euro per azione. Una forchetta inferiore ai 7,45 euro del prezzo medio di carico del titolo FonSai nel bilancio civilistico di Premafin, ma comunque superiore agli attuali corsi di borsa (ieri l’azioneFondiaria-Sai ha chiuso a 1,72 euro con un balzo dell’8.9%) e ritenuta comunque «prudenziale», anche alla luce della metodologia utilizzata e dell’assenza di un piano industriale pluriennale aggiornato della compagnia assicurativa dal quale poter trarre ulteriori evidenze prospettiche.
Questa valutazione sul fair value del titolo FonSai effettuata da Pwc, che Premafin ha inoltrato alla Consob lo scorso 24 agosto, è utilizzabile solo ai fini della predisposizione dei conti civilistici (che vengono redatti solo annualmente) e non per quelli consolidati, dove, in base ai principi contabili Ias-Ifrs, l’impairment test è finalizzato invece a verificare la recuperabilità degli avviamenti iscritti a bilancio. Anche per questo motivo, nonostante il lavoro della Pricewaterhouse fosse pronto già prima dell’approvazione della relazione semestrale di Premafin al 30 giugno (che non prevede la predisposizione dei conti civilistici), il cda della holding non ha provveduto ad adeguare al ribasso il valore di carico dei titoli FonSai.
Per quanto riguarda invece l’impairment test, eseguito internamente dalla stessaPremafin, per verificare la tenuta dell’avviamento della partecipazione in Fondiaria-Saiai fini della predisposizione della relazione semestrale consolidata, questo avrebbe dato esito negativo. Per questo motivo la holding ha deciso di mantenere invariato a 1,52 miliardi il valore dell’avviamento relativo a Fondiaria-Sai nel proprio stato patrimoniale consolidato al 30 giugno.
Chi invece a provveduto fin da ora ad adeguare, seppure in maniera provvisoria e in via prudenziale, i titoli Fondiaria-Sai in portafoglio alla stima effettuata dalla Pwc è stata Finadin, controllata al 100% dalla stessa Premafin. Quest’ultima, che dopo il recente aumento di capitale ha in portafoglio il 4,14% di FonSai, ha infatti approvato un proprio bilancio civilistico al 30 giugno, redatto a uso interno per consentire alla capogruppo di predisporre il consolidato di gruppo. In questo rendiconto semestrale Finadin, che aveva i titoli della compagnia assicurativa in carico a 7,09 euro, li ha svalutati fino a 6,08 euro (il limite superiore del range indicato da Pwc), accusando così una perdita di circa 15 milioni, a fronte della quale è stato costituito un fondo di pari importo.
Ciò non significa tuttavia che anche Premafin farà lo stesso al momento di approvare il bilancio civilistico al 31 dicembre 2011.Non solo perché ogni decisione in merito dovrà essere presa tra febbraio e marzo del 2012 sulla base del valore di borsa del titoloFonSai a fine anno. Ma anche perché, per quella data, l’ad Erbetta potrebbe aver predisposto un piano industriale aggiornato che «potrebbe dare luogo ad una valutazione unitaria» del titolo FonSai «superiore» al limite oggi indicato da Pwc in 6,08 euro. La possibilità di una svalutazione, stando almeno alle conclusioni della memoria inviata alla Consob il 24 agosto, viene comunque presa in considerazione daPremafin. «Sussistono incertezze per quanto riguarda la valutazione civilistica della partecipazione diretta e indiretta in Fondiaria-Sai», scrivono i vertici di Premafin, «che potrebbero condurre alla sua svalutazione al 31 dicembre prossimo venturo». Tuttavia, se questo scenario dovesse presentarsi, l’impatto negativo potrebbe comunque essere assorbito dalle consistenti riserve patrimoniali della holding. (riproduzione riservata)