È nata la prima piattaforma distributiva indipendente del settore assicurativo italiano. Si tratta di A1 Holding, nuovo marchio sorto dall’unione delle quattro principali società di intermediazione assicurativa 1iC, Adatto, 1-First e Basis. Una realtà che rompe lo schema prevalente in Italia, dove la distribuzione assicurativa è fatta principalmente dalle stesse compagnie con reti proprietarie.
A1 Holding, invece, si propone come realtà consulenziale indipendente per offrire soluzioni che riguardano la sanità e le pensioni integrative, ma anche il risparmio nel medio e lungo periodo. Un modello che permette una maggiore penetrazione commerciale, unita a un’offerta plurale di prodotti e servizi di qualità sulla scia dello schema anglosassone e americano. Soluzioni pensate per l’individuo, per le famiglie e per le microimprese.
«Abbiamo scelto la vela come icona del brand, simbolo di stile, qualità e apertura verso il futuro, seguita dalla prima lettera dell’alfabeto e dal numero uno, elementi ricorrenti nelle società protagoniste della fusione, che comunicano immediatamente il posizionamento che intendiamo assumere nel segmento di mercato che ci vede protagonisti», ha spiegato a ItaliaOggi Tullio Rota, presidente di A1 Holding. «Si tratta di una fusione che evolve le logiche del sistema distributivo italiano di settore che vede quasi esclusivamente una distribuzione realizzata attraverso reti proprietarie operata da banche e assicurazioni, modello che garantisce un’offerta meno plurale e meno incentrata sulle vere esigenze del singolo cliente».
Il player nasce in un contesto macroeconomico particolarmente proficuo per l’intermediazione assicurativa: «Il momento storico ha certamente acceso i riflettori sui prodotti assicurativi, a oggi registriamo un trend di crescita del 15% rispetto all’anno scorso.
Pensiamo di accogliere nell’anno in corso fra i 35 mila e i 40 mila nuovi clienti per un totale di nuovi premi assicurativi di 48 milioni di euro. In questo momento i servizi più richiesti sono quelli riferiti al segmento della sanità integrativa privata e quelli relativi al risparmio e alla previdenza», ha aggiunto Rota.
Il target di riferimento è la linea persona. «Il cliente tipo a cui ci rivolgiamo è l’individuo della classe media tra i 30 e i 45 anni», spiega il consigliere della società, Roberto Anzanello, «un libero professionista o un piccolo artigiano, ma ancor più la famiglia, inoltre A1 desidera essere un’opportunità per tutte quelle piccole realtà distributive locali per consentire loro di accedere a strumenti e servizi normalmente riservati a realtà di maggiori dimensioni».
L’unione garantisce anche una maggior presenza territoriale e penetrazione commerciale: «La nostra rete si avvale di 110 dipendenti, di 3 mila intermediari professionisti, sia diretti che indiretti, su tutto il territorio italiano.
Siamo ben strutturati in Lombardia, nel Triveneto, in Piemonte, nel Lazio, nelle Marche in Puglia e in Calabria. L’obiettivo è quello di presidiare maggiormente quelle regioni dove la nostra presenza è meno forte ovvero Emilia Romagna, Liguria, Abruzzo», ha spiegato il presidente.
Oltre all’Italia il player è presente anche in Slovenia (con reti dirette di proprietà) e in Spagna attraverso una rete di circa 700 intermediari ed è inoltre in procinto di concludere importanti accordi distributivi in Belgio, Olanda, Svizzera e Austria: «Tutti paesi che presentano un’affinità col nostro modello di business basato sulla distribuzione con reti di proprietà o reti partecipate; non escludiamo di fortificare la nostra presenza nell’Est Europa tramite partnership e accordi commerciali», ha spiegato Rota.
Intanto è partita una campagna di comunicazione per presentare il nuovo brand che come tiene a specificare il presidente: «È nuovo, ma si avvale delle esperienze ed eccellenze pluri-ventennali delle società che l’hanno costituito».