Come da attese, il tema centrale del comitato esecutivo delle Generali riunitosi ieri a Roma è stato la joint venture allo studio con Vtb. Ebbene, dall’aggiornamento sull’operazione fornito ieri, secondo indiscrezioni, sarebbe emersa «una generale volontà di accelerare sul dossier». E ciò nonostante alcune indiscrezioni che avevano preso a circolare verso la fine dell’estate e che volevano un forte rallentamento – se non addirittura una battuta di arresto – della jv dettata per lo più dalle difficoltà legate alla crisi finanziaria. Del resto, le notizie che erano giunte dall’ultimo incontro che si era tenuto, a inizio agosto, tra l’amministratore delegato delle Generali, Giovanni Perissinotto, e il numero uno della banca russa, Andrej Kostin, erano confortanti. L’incontro, era trapelato, era stato «positivo». Così, dopo il comitato esecutivo di ieri, sembra che sulla «campagna russa » sia tornato il sereno. Il gruppo triestino era diventato zionista all’ 1% di Vtb lo scorso febbraio, per un investimento di 220 milioni di euro in un certo senso propedeutico alla jv allo studio. L’operazione, a questo punto, potrebbe ricevere il disco vedre del consiglio di amministrazione del gruppo del Leone già entro l’autunno. Qualcuno ipotizza addirittura già in occasione del board già in calendario per il 22 settembre. Del resto, il comitato esecutivo, già aggiornato sull’operazione e formato dal presidente Gabriele Galateri, dai vicepresidenti Alberto Nagel, Francesco Gaetano Caltagirone e Vincent Bolloré, dai due ad Perissinotto e Sergio Balbinot, nonché da Angelo Miglietta e Lorenzo Pellicioli, è una sorta di cda ristretto. All’attenzione del comitato di ieri anche altri temi resi «caldi» alla luce dell’attuale contesto economico-finanziario. A cominciare da una informativa sul consensus di Generali e dei suoi concorrenti, anche in rapporto al piano strategico del gruppo del Leone. Business plan che, secondo quanto confermato ancora a inizio agosto in occasione della presentazione dei dati semestrali, prevede il raggiungimento di un utile operativo cmpreso tra i 4,0 e i 4,7 miliardi per la fine dell’anno in corso. Ieri intanto a Piazza Affari le azioni della compagnia triestina sono rimbalzate del 4% a 11,7 euro. Ca.Sco.