Al 30 giugno aveva circa 8 miliardi in buoni del Tesoro italiani: da allora li ha ridotti di circa 2 miliardi. Un simile taglio ha riguardato la Spagna
Anche un altro colosso finanziario fugge dai Btp. È Zurich Financial Service che, nel giorno della semestrale, ha annunciato di aver ridotto l’esposizione verso i titoli di Stato italiani e di ricoprire con le blue chip europee per diminuire il rischio nel suo portafoglio già conservativo. Secondo quanto dichiarato dal direttore finanziario Dieter Wemmer, Zurich al 30 giugno aveva circa 8 miliardi di euro in buoni del Tesoro italiani in portafoglio e da allora li ha ridotti di circa 2 miliardi. Il gruppo svizzero, alla fine del secondo trimestre, aveva anche 5 miliardi di titoli di Stato spagnoli. Attualmente, la società assicurativa di Zurigo detiene oltre 5,6 miliardi di euro di titoli di Stato italiani e 3,5 miliardi di titoli spagnoli. «Il gruppo continua con il proprio approcio disciplinato e tiene sotto osservazione da vicino i propri investimenti nelle economie periferiche della zona euro per essere sicuro che il rischio sia ben bilanciato e diversificato», ha spiegato ieri Zurich.
Con lo spettro dei downgrade operati dalle agenzie di rating che pende sulle maggiori economie europee e anche sugli Stati Uniti, banche e assicurazioni stanno cambiando i propri portafogli. Deutsche Bank nei primi sei mesi di quest’anno ha tagliato dell’88% i titoli di Stato italiani nel suo portafoglio, scendendo a meno di un miliardo di euro. Ma non è stata la sola. In base agli ultimi stress test europei, Crédit Agricole ha ridotto l’esposizione verso il debito italiano da 12 a 10,1 miliardi fra marzo e dicembre 2010. La spagnola Santander ha praticamente dimezzato i titoli italiani in portafoglio, passando da 433 a 261 milioni. Société Générale è passata da 4,9 miliardi a 3,3 miliardi. Commerzbank, che l’anno scorso aveva aumentato l’esposizione (da 38,8 miliardi a 47,4), quest’anno ha ridotto l’esposizione nei confronti dell’Italia, che a fine giugno ammontava a 15 miliardi.
Ieri, intanto, Zurich ha trainato al rialzo il listino elvetico grazie ai conti semestrali, chiusi con l’utile in crescita del 20% a 1,97 miliardi di dollari rispetto allo stesso periodo del 2010. A spingere in alto i profitti è stata soprattutto la vendita del 5% delle quote nel gruppo assicurativo New China Life per 441 milioni di dollari (Zurich nell’azionariato è scesa dal 20 al 15%). Un’operazione che ha fatto schizzare in i profitti netti nel secondo trimestre (+88%) a 1,33 miliardi di franchi, dopo il forte calo registrato nel primo a causa delle conseguenze delle catastrofi naturali in Giappone e Nuova Zelanda, pesate per oltre 500 milioni di dollari sui risultati.