Il gruppo Generali ha chiuso il primo semestre con un utile netto in calo del 7,7% rispetto al primo semestre 2010 a 806 milioni. Sul risultato, ha spiegato la compagnia, ha pesato l’impatto netto negativo per 283 milioni delle svalutazioni effettuate su bond governativi della Grecia (140 milioni) e sulla partecipazione in Telco (143 milioni). Escludendo tale effetto, l’utile sarebbe cresciuto del 24,7% a 1,089 miliardi.
Per quanto riguarda la partecipazione in Telco, holding che detiene il 22,4% di Telecom Italia, la svalutazione è stata fatta sulla base di un valore implicito di Telecom Italia di 1,8 euro per azione. In decisa crescita invece il risultato operativo, a oltre 2,4 miliardi, +12,7%. Il risultato operativo Danni è stato di 799 milioni (+36,3%), quello Vita a 1,7 miliardi (+6,1%). Il combined ratio è migliorato del 2,3% al 96,5% (da 98,8%).
I premi lordi complessivi, ha spiegato il gruppo, sono stati di 35,853 miliardi, -6%, ma in ripresa rispetto al primo trimestre (-8,3%), a causa del segmento vita (-9,5%). In crescita (+4,5%), invece, la raccolta dei premi annui. Si è poi confermata la crescita, iniziata nella seconda parte del 2010, dei premi danni a 12.011 milioni (+2%).
Riguardo alle prospettive, il gruppo ha previsto «una crescita dei margini operativi sia nel segmento Vita che Danni» e ha confermato l’obiettivo di un risultato operativo compreso tra 4 e 4,7 miliardi.
Generali ha anche aggiornato il mercato sulla sua esposizione ai titoli sovrani. Il valore di libro del portafoglio di bond governativi era, a fine periodo, di 129,55 miliardi di euro (il 50,1% del portafoglio dei titoli a reddito fisso) e composto per il 39,3% da titoli di stato italiani. Sempre a fine giugno, l’esposizione al debito dei paesi periferici dell’eurozona era di 3,1 miliardi, quella lorda a 12,2 miliardi.
L’amministratore delegato Giovanni Perissinotto ha ribadito che Generali è concentrata sul proprio business e «sulla crescita interna» e non vede alcuna ragione per fare acquisizioni. Ha infine confermato l’obiettivo per il 2011 di un risultato operativo compreso tra 4 e 4,7 miliardi di euro e la strategia di crescita sui mercati ad alto potenziale.
Il mercato non ha apprezzato i numeri del Leone e il titolo ha chiuso a 11,58 euro, -3,5%.