È in arrivo una nuova imposta sulla responsabilità civile

 di Alessandra Schofield  

Gli agenti d’assicurazione Sna sono assolutamente contrari agli aumenti rcauto previsti dal federalismo fiscale. Il presidente nazionale Giovanni Metti spiega i motivi di questa posizione e descrive le iniziative già intraprese e in programma per contrastare questo ulteriore rincaro a carico dei cittadini.

 

Domanda, presidente Giovanni Metti, perché gli agenti hanno deciso di prendere una posizione così netta sulle novità in tema di imposta rca?

Risposta. Per noi l’incremento dell’aliquota è una cosa totalmente incomprensibile e incoerente. Primo fra tutti, circa un anno fa, il Sindacato ha denunciato pubblicamente, ai rappresentanti istituzionali, alle forze politiche, alle Authority di settore, alle associazioni consumeristiche, le problematiche che affliggono il settore della rcauto, rendendosi sin da subito disponibile a partecipare a tavoli tecnico-istituzionali per l’individuazione delle misure più urgenti che riportino il comparto in condizioni di normalità. A questa campagna di sensibilizzazione hanno fatto eco, in particolare, le Autorità di Vigilanza che si sono espresse con chiarezza. Eppure, ancora una volta siamo costretti a registrare il varo di provvedimenti normativi che vanno in senso opposto a quanto ufficialmente dichiarato dalle istituzioni politiche e che sicuramente non incontrano le esigenze degli automobilisti che si considerano letteralmente vessati nell’essere costretti a pagare premi assicurativi incomparabili con quelli degli altri paesi europei. Ed è per questo che abbiamo sentito il dovere di intervenire tempestivamente, manifestando al governo e a tutte le province, la nostra vivissima preoccupazione e tutto il nostro disappunto.

D. Quindi questo incremento rischia di allontanare la soluzione definitiva del problema?

R. Indubbiamente. L’aumento che un buon numero di amministrazioni provinciali ha varato, rischia di vanificare le misure, peraltro ancora attese, di risanamento del settore della rcauto che necessita di una detassazione piuttosto che di un incremento delle imposte. Speriamo che aumenti la consapevolezza, e qualche segnale positivo c’è. Vi sono alcune sezioni provinciali del sindacato, alle quali esprimo il mio particolare apprezzamento, che più di altre hanno fatto sentire la propria voce di protesta: Brescia, Foggia, Pistoia, Sinistra Piave e Treviso. È poi da registrarsi il caso del tutto eccezionale, ma speriamo che faccia proseliti, del presidente della provincia di Pescara, che è ritornato sui suoi passi facendo revocare la delibera di variazione.

D. Oltre la lettera di protesta alle Istituzioni, come ha intenzione di muoversi lo Sna sull’argomento?

R. Da tempo il Sindacato è in prima linea nell’affrontare i problemi che investono il settore della rcauto in Italia, basti solo pensare alla campagna si sensibilizzazione mediatico-politica avviata con la raccolte delle oltre cinquecentomila firme per la petizione popolare contro il caro polizza.

Intanto per il momento il presidente della camera dei deputati, on. Fini, ha accolto la nostra segnalazione e assegnato l’istanza alla VI Commissione finanze affinché i deputati che la compongono possano prenderne visione e assumere le iniziative che ritengono opportune.

Si tratta di un primo passo che speriamo possa portare a un generale ripensamento di tutto il provvedimento in modo da evitare che con il nuovo anno tutte le province italiane si trovino nella condizione di aumentare l’aliquota d’imposta.

Da parte nostra continueremo a monitorare il fenomeno, a denunciarne l’iniquità e, al contempo, a coalizzare tutte le forze che mirano ad una effettiva liberalizzazione del mercato assicurativo in Italia a beneficio di tutti gli attori coinvolti e con la primaria tutela delle esigenze di soddisfazione del consumatore.