di Anna Messia
Le compagnie di assicurazione e i consumatori, da sempre acerrimi avversari, per una volta hanno deciso di dialogare e unire le forze per presentare all’Isvap, al ministero dello Sviluppo Economico e alle commissioni parlamentari competenti alcune proposte comuni per diminuire i prezzi delle polizze Rc auto. Una ricetta in sette punti, elaborata nell’ambito del Forum Ania-Consumatori, che affronta i principali nodi del settore: dal problema delle truffe a quello dei risarcimenti «gonfiati». Se le loro richieste venissero accolte, promettono gli assicuratori, i clienti potrebbero avere risparmi compresi tra il 15 e il 20%. «Si tratta di proposte a costo zero per lo Stato, utili per far sì che le imprese non siano più gravate da costi anomali», hanno dichiarato Fabio Cerchiai, presidente dell’Ania, e Francesco Avallone per i Consumatori. «Se vogliamo avere prezzi Rc auto europei dobbiamo avere anche costi europei». Il riferimento è all’Antitrust, che solo qualche giorno fa ha messo nel mirino i nuovi rincari del settore in Italia, maglia nera d’Europa. «Colpa di anomalie tipiche del mercato italiano», ha aggiunto Cerchiai, ironizzando sul fatto che «in nessun Paese europeo il colpo di frusta è tanto diffuso quanto in Italia tanto diffuso in Italia». Tra le proposte del Forum Ania-Consumatori, c’è quella di vietare il mercato dei sinistri impedendo la cessione del credito al risarcimento del danno: un meccanismo che oggi consente all’assicurato di vendere ad alcuni intermediari il diritto di credito. «È una prassi pericolosa perché il danneggiato potrebbe ricevere somme non congrue rispetto al sinistro subito», sostengono assicuratori e consumatori, «e perché così si incentivano pratiche speculative che possono portare a un incremento del danno oltre la misura necessaria, a esclusivo vantaggio dell’intermediario dei sinistri». Le compagnie e i consumatori chiedono poi di rilanciare la procedura di conciliazione paritetica (che finora si è in realtà rivelata un flop) e di eliminare l’obbligatorietà della mediazione. Ma anche di rendere più efficace la battaglia contro le truffe assicurative, modificando le procedure di offerta previste dalla legge di liquidazione dei sinistri Rc auto, a partire dall’articolo 148 del codice civile, che non obbliga il cliente a sottoporre le cose danneggiate all’ispezione della compagnia. Tale circostanza favorisce comportamenti illeciti, con la possibilità di realizzare frodi in sede di riparazione. La soluzione sarebbe quindi modificare la legge in modo che il danneggiato non possa più rifiutare l’accertamento del danno. Le compagnie e i consumatori sono poi pronti a chiedere al legislatore di rendere obbligatoria per tutti i veicoli di nuova immatricolazione l’adozione di «scatole nere» che consentano di rilevare il luogo e l’ora del sinistro, oltre alla forza e al punto dell’impatto. Tra le richieste c’è anche un rapido intervento per completare la disciplina sul risarcimento dei danni alla persona e la rivisitazione della tabella delle lesioni micropermanenti per eliminare colpi di frusta e simili, ovvero le lesioni non oggettivamente riscontrabili dal medico legale perché fondate solo sui sintomi riferiti dal danneggiato. Infine imprese e consumatori hanno chiesto una modifica in corsa dell’agenzia Antifrode. Proprio ieri il disegno di legge che ne prevede la creazione presso l’Isvap, con una struttura ad hoc per combattere le frodi, è stato approvato in commissione Finanze della Camera in sede legislativa e ora dovrà passare al vaglio del Senato. Ma i consumatori e le imprese vorrebbero che la nuova agenzia fosse un po’ diversa rispetto a quella delineata alla Camera e sono pronti a dare battaglia al Senato per aumentarne i poteri investigativi e prevedere la procedura d’ufficio. (riproduzione riservata)