Il management vuole migliorare la redditività del ramo vita. Nel danni focus sulle piccole e medie imprese Verrà rafforzata la capacità distributiva. E l’ad Mazzucchelli: nessun aumento di capitale all’orizzonte
di Luca Gualtieri
Cattolica vuole raddoppiare l’utile entro fine 2013. È questo l’obiettivo chiave del nuovo piano triennale d’impresa presentato ieri alla comunità finanziaria. La compagnia assicurativa veronese, guidata da Giovan Battista Mazzucchelli e presieduta da Paolo Bedoni, prevede per la fine del piano un utile consolidato di 140 milioni contro i 70 del 2010, un roe al 9% e un ratio (a regime di Solvency II) superiore al 130%. Di questi risultati beneficeranno soprattutto gli azionisti, grazie a una politica di dividendi decisamente attrattiva, con un payout pari ad almeno il 60%. Nel dettaglio, il management di Cattolica vuole migliorare la redditività del ramo Vita, che nel 2013 dovrebbe registrare profitti per 50 milioni (dai 25 milioni di fine 2010). La compagnia punta inoltre a consolidare la redditività tecnica nel ramo Danni, con un miglioramento del combined ratio 1 di circa 3 punti. Nel dettaglio, la raccolta premi nel Danni dovrebbe salire da 1,59 a 1,79 miliardi, con un rapporto sinistri-premi in miglioramento dal 71,2 al 70% e un utile netto nel Danni di 90 milioni. Cattolica, ha spiegato Mazzucchelli, «punta a raggiungere maggiori e crescenti margini di profittabilità, grazie al miglioramento della redditività del business Vita e al consolidamento ulteriore della performance tecnica del ramo Danni. Vogliamo inoltre razionalizzare la struttura di costo e sviluppare nuove iniziative di rafforzamento della capacità distributiva», ha spiegato l’amministratore delegato. Sul fronte patrimoniale, il manager ha escluso aumenti di capitale. «Cattolica non ha alcuna intenzione di procedere a un aumento di capitale, vista l’elevata flessibilità finanziaria disponibile e a un target, a regime di Solvency II, superiore al 130%». Va comunque detto che l’assemblea di recente ha rinnovato la delega al cda per procedere eventualmente a un ricapitalizzazione fino a 500 milioni. «Ma non prevediamo e non intendiamo utilizzare questa possibilità», ha puntualizzato l’ad, precisando che l’ipotesi si porrà «solo se dovessero presentarsi occasioni irrinunciabili di shopping». Mazzucchelli ha inoltre precisato che l’esposizione di Cattolica verso i Pigs (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna) è contenuta al 2% del totale degli attivi». Ha infine confermato che Cattolica parteciperà per la propria quota di competenza (1,25%) all’aumento di capitale di Ubi Banca. (riproduzione riservata)