?La soluzione prospettata da Piazza Cordusio all’Antitrust per rispettare gli impegni presi al momento della fusione con Capitalia. Attesi oggi l’ok di Isvap e Consob. Poi il cda di Fondiaria-Sai sul prezzo dell’aumento 

di Andrea Di Biase

Potrebbero essere superate con una misura analoga a quella adottata per gli amministratori espressi dalle Generali nel consiglio di Intesa Sanpaolo o per quelli che siedono sia nel cda di Unicredit sia di Mediobanca, le potenziali criticità ai fini Antitrust dell’imminente ingresso della banca di Piazza Cordusio nel capitale diFondiaria-Sai.

 

Oggi l’Autorità guidata da Antonio Catricalà valuterà se l’ingresso di Unicredit nel capitale della compagnia assicurativa e il patto di sindacato che regolerà i rapporti tra la banca e laPremafin della famiglia Ligresti possano costituire una violazione degli impegni presi da Piazza Cordusio al momento della fusione con Capitalia, con particolare riguardo all’influenza dell’istituto milanese su Mediobanca.

 

Allora Unicredit si era impegnata non solo a mantenere la quota in Piazzetta Cuccia all’8,7%, cedendo invece il 9% ereditato da Capitalia, ma aveva imposto ai tre consiglieri di Mediobanca che siedono anche nel cda di Piazza Cordusio (Dieter Rampl, Fabrizio Palenzona e Carlo Pesenti) di non partecipare né votare le delibere relative all’investment banking e al settore assicurativo in Italia. Un impegno analogo dovrebbe dunque essere preso anche per evitare che l’ingresso diUnicredit nella governance di FonSai (che ha il 4% di Mediobanca) possa aumentare l’influenza della banca guidata da Federico Ghizzoni su Piazzetta Cuccia. Anche se con qualche modifica rispetto all’impianto attualmente in vigore, necessaria per tenere conto di alcuni aspetti. In primo luogo non è detto che i tre consiglieri (di cui uno indipendente) che saranno designati da Unicredit nel cda di Fondiaria-Sai siano scelti tra attuali amministratori di Piazza Cordusio. Anzi, è più probabile che possano essere scelti tra i manager della divisione corporate o tra professionisti vicini alla banca. In secondo luogo, la misura attualmente in vigore per mettere un filtro tra il board di Unicredit e quello di Mediobanca potrebbe non essere altrettanto efficace sull’asse Piazza Cordusio-FonSai. Nel caso infatti i tre consiglieri designati daUnicredit nel cda della compagnia assicurativa non siano anche consiglieri di Piazza Cordusio la misura sarebbe inefficace, visto che gli amministratori espressione diUnicredit nel cda di Fondiaria-Sai potrebbero liberamente esprimersi sulle materie riguardanti Mediobanca. È dunque probabile che l’impegno che Unicredit si accinge a prendere nei confronti dell’Antitrust preveda che i tre consiglieri che saranno nominati nel cda di FonSai si astengano dal partecipare alle discussioni e alle votazioni riguardanti la banca di Piazzetta Cuccia.

Già oggi l’Antitrust si pronuncerà nel merito ed è prevedibile che anche dall’Autorità per la concorrenza si accenda così la luce verde all’ingresso di Unicredit in FonSai. «Sono assolutamente tranquillo e dall’Antitrust non mi aspetto richieste particolari», ha detto ieri il ceo di Piazza Cordusio, Federico Ghizzoni. «Abbiamo già un accordo con l’Antitrust che risale al tempo dell’acquisizione di Capitalia e che regolava i rapporti con Generali», ha precisato Ghizzoni, «e quindi ritengo che saremo in linea con questo accordo. Non siamo quindi preoccupati».

Per oggi sono attesi anche il via libera dell’Isvap all’acquisto da parte della banca milanese della quota del 6,6% nella compagnia assicurativa e il nulla osta della Consob alla pubblicazione del prospetto informativo dell’aumento di capitale. Il cda diFondiaria-Sai, che si riunirà sempre nella giornata odierna, i dovrebbe poi fissare il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni e il rapporto di emissione, che saranno comunicati al mercato. (riproduzione riservata)