Generali Investments, società cui fanno capo gli attivi finanziari del Leone di Trieste, dà il via all’applicazione di una metodologia proprietaria per la selezione degli investimenti secondo i principi degli Investimenti socialmente responsabili (Isr). Il nuovo metodo verrà implementato inizialmente in tre fondi, di cui due denominati in euro e un fondo unit linked, del portafoglio di Generali France, per complessivi 6 miliardi di euro. Generali si posizionerà così come uno dei principali investitori nel mercato Isr francese, che a fine 2010 valeva oltre 68 miliardi. Generali Investments estenderà progressivamente, nei prossimi anni, questa metodologia a tutto il gruppo.
Dal 2006 il Leone applica sugli investimenti globali un filtro etico, che porta all’esclusione dei titoli di società che violano i diritti umani o arrecano gravi danni all’ambiente. Ora la compagnia perfeziona il suo percorso dotandosi di una metodologia rigorosa di selezione degli attivi finanziari. Questa iniziativa integra i criteri ambientali, sociali e di governo d’impresa ed è complementare all’analisi finanziaria.
Intanto si è tenuto ieri il cda della compagnia a Milano. Una seduta ordinaria, nella quale non si è parlato né di una svalutazione della quota detenuta in Telecom, né di Ppf o dei criteri di onorabilità per i membri del consiglio della Fondazione. Lo ha confermato, tra gli altri, il consigliere Angelo Miglietta.
Il cda ha accertato la sussistenza del requisito di indipendenza dei membri del consiglio. In base al Codice di autodisciplina delle società quotate, sono indipendenti gli amministratori Gabriele Galateri, Francesco Gaetano Caltagirone, Cesare Calari, Carlo Carraro, Diego Della Valle, Angelo Miglietta, Alessandro Pedersoli, Lorenzo Pellicioli, Paola Sapienza e Paolo Scaroni. Secondo le norme del Testo unico della finanza, il requisito di indipendenza spetta a Galateri, Caltagirone, Calari, Carraro, Della Valle, Pedersoli Pellicioli, Sapienza, Scaroni oltre che a Vincent Bolloré, Alberto Nagel e Francesco Saverio Vinci.