Durante il convegno sul tema «Lavoro e occupazione», tenutosi a Napoli lo scorso 5 maggio, è stato invitato, quale relatore tra gli altri, il coordinatore delle azioni sindacali e membro dell’Esecutivo nazionale Sna, Angelo Gregorio. L’evento ha rappresentato una importante occasione di incontro con l’on. Nello Musumeci, sottosegretario al Ministero del lavoro e politiche sociali, anch’egli intervenuto al convegno.
Domanda. Gregorio, il fatto che allo Sna sia stato richiesto di intervenire a una iniziativa non di settore rappresenta un fatto nuovo. Qual è stato il contenuto del suo intervento alla tavola rotonda?
Risposta. Non credo che questo invito sia un «fatto nuovo», è quotidiana la nostra presenza in decine di occasioni: tavole rotonde, interviste concesse alla stampa ed alla tv, incontri con le associazioni fino ad arrivare alla politica dove, alcuni comuni e province, hanno perfino fatto delibere di sostegno alle iniziative sindacali promosse da Sna. In questo «nuovo ruolo» risiede il principale successo delle Azioni Sindacali dello Sna che, aldilà delle solite strumentalizzazioni più o meno targate e quindi ampiamente prevedibili, daranno esiti che oggi, solo per scaramanzia, è meglio non anticipare; lasciamo lavorare, nell’interesse della Categoria, coloro che stanno tessendo, pazientemente, accordi volti ad ottenere quei risultati operativi che la Categoria tutta attende fiduciosa. D’altro canto, solo chi è distratto da altro può disconoscere che dal 2 dicembre 2010 (data di partenza delle azioni sindacali da nessuno mai messe in discussione) i passi politici sono stati molteplici e di elevato standing; ora si tratta solo di capitalizzare gli sforzi dei tanti colleghi che hanno rinnovato l’apprezzamento per la linea politica Sna. Poi, come al solito, ci sono le attività «collaterali», ma quelle sono sempre preventivate e quindi che ben vengano, non fanno mai male, e servono da memorandum a chi deve rappresentare la categoria.
D. Come sono state accolte le posizioni espresse dal Sindacato?
R. Bene, molto bene. Se ci riferiamo, ad esempio, all’incontro di Napoli del 5 maggio, tutto si è svolto in perfetta armonia, nei modi corretti e nei luoghi istituzionalmente deputati. Nella successiva cena di gala è stato possibile approfondire gli argomenti senza la luce dei riflettori e a microfoni spenti. Sono i momenti migliori per parlare di temi scottanti senza «veli» e per ricercare le soluzioni nell’interesse non solo degli agenti di assicurazione, ma di tutte le parti interessate, ivi compresi i nostri clienti-utenti.
D. Dopo il convegno, l’onorevole Musumeci ha ricevuto una delegazione Sna. Quali sono stati gli argomenti dell’incontro?
R. Lavoro. In questa parola si racchiude tutto. Redditività delle agenzie e quadro normativo da rivedere rispetto a quello attuale che, è bene ricordare, fanno parte dei quesiti inseriti nella petizione che è stata assegnata alla VI Commissione finanze della camera. Ora si attende di sapere chi avrà la delega per il «Comparto assicurativo» dopo la nomina dei due nuovi sottosegretari al Mise (l’on. Polidoro e l’on. Melchiorre) per organizzare – a breve – un tavolo congiunto (Mise e Lavoro) per il quale l’on. Musumeci ha dichiarato già la sua disponibilità. La delegazione Sna, composta dai colleghi Battista, Candida, Cuomo, Marchese e Santangelo, ha chiesto al sottosegretario Musumeci anche di valutare una serie di interventi per le Agenzie in difficoltà per sostenerne il livello occupazionale e il sindacato presenterà al Ministero del welfare un progetto operativo che è, attualmente, in fase di elaborazione.
D. Azioni sindacali: come procede la mobilitazione della categoria?
R. Siamo al 3° livello, l’esposto all’Antitrust ha dato il via all’ultimo stadio e ora tocca alla categoria dimostrare di essere compatta. Vedremo come reagiranno le nostre controparti quando tutto sarà stato di fatto espletato e avremo anche la possibilità di vedere chi, tra di noi, veramente vuole «sacrificarsi» per il bene comune e chi, dopo aver subito un impianto di lotta senza precedenti nella nostra storia associativa, invece di appoggiarlo pensa solo alle proprie rivincite personali che, come la storia insegna, mai producono effetti lusinghieri per chi le persegue. Una cosa è certa: nessuno pensi, nemmeno per un attimo, in futuro, di candidarsi concretamente e con qualche possibilità di vittoria alla guida dello Sna senza aver appoggiato in maniera incondizionata la lotta sindacale; l’unica che, aldilà delle sterili polemiche degli ultimi mesi, porterà i risultati con buona pace di tutti. Quindi i colleghi, quelli delle maggioranze silenziose, saranno messi in condizione – al momento opportuno e solo a risultato ottenuto – di avere tutti gli elementi incontrovertibili per valutare coloro ai quali veramente sta a cuore il loro destino e non solo il proprio edonismo; quello sarà il momento dei chiarimenti dolorosi ma indispensabili affinché i colleghi possano guardarsi intorno e trovare solo amici e compagni di lotta e respirare una nuova aria ricca di solidarietà e di rispetto. Ma questa parte la rimandiamo alla prossima puntata.