Armellini (Nafop) esprime apprezzamento per il documento sui requisiti delle società e spera nell’avvio dell’operatività entro il 2011
di Carlotta Scozzari – 30-04-2011
CONSULENZA INDIPENDENTE Mentre procede l’iter per l’introduzione dell’Albo dei consulenti finanziari indipendenti, gli addetti ai lavori sono speranzosi che l’operatività scatti entro e non oltre la fine del 2011. Lo scorso 15 marzo, il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha pubblicato sul sito del Tesoro la bozza del documento relativo ai requisiti delle società di consulenza finanziaria, Srl e Spa, che rappresenta l’ultimo step legislativo per far partire l’ingranaggio. Il documento è stato in consultazione fino a sabato 30 aprile. A questo punto, il Ministero raccoglierà le varie osservazioni per poi pubblicare il documento definitivo. A quel punto potrà finalmente essere costituito l’Organismo di tenuta dell’Albo e tutto il meccanismo potrà mettersi in moto. B&F ha intervistato Cesare Armellini, presidente del Nafop (The national association of fee only planners) per valutare il possibile esito della consultazione.
Presidente Armellini, qual è la sua valutazione sul documento relativo alle società di consulenza?
Il documento incontra la nostra sostanziale approvazione, perché esprime un complesso di norme caratterizzate da una forte tutela del risparmiatore o investitore, fondata sul principio della garanzia di indipendenza delle società di consulenza, su adeguati requisiti di professionalità e onorabilità degli operatori e di capacità risarcitoria delle società. Apprezziamo molto l’idea dell’introduzione nella denominazione di società di consulenza finanziaria, che riteniamo identifichi perfettamente gli operatori del settore agli occhi degli investitori. Ci piace, inoltre, la definizione del requisito di indipendenza che riprende quello già previsto per le persone fisiche, in base al quale il consulente non può percepire alcuna forma di beneficio da soggetti diversi dal cliente cui è prestato il servizio. Infine, valutiamo positivamente anche l’obbligo per i soggetti che svolgono per conto delle società l’attività di consulenza, siano essi soci, esponenti aziendali o semplici collaboratori, di essere iscritti personalmente al relativo Albo.
Quando ritiene possa essere avviata l’operatività dell’Albo?
Auspichiamo la definizione della questione entro la fine del 2011. Riteniamo che il nostro ruolo di consulenti indipendenti sia estremamente importante per la tutela e la protezione degli investitori. L’istituzionalizzazione della nostra categoria, per troppo tempo congelata, non può più essere rimandata.
Quanti iscritti occorrono perché l’Albo abbia ragione di esistere?
Nel documento del Tavolo di lavoro Consob, trasmesso a gennaio al Mef, sono previsti tre scenari nel primo triennio. Il primo, pessimistico, che prevede da mille a 2mila consulenti finanziari persone fisiche iscritte e da 30 a 60 società di consulenza. Nel secondo scenario, prudente, si stimano da 2mila a 5mila consulenti finanziari persone fisiche e da 60 a 100 società. Nello scenario ottimistico si prevedono da 5mila a 10mila persone fisiche e da 100 a 150 società. In ogni caso, già con il secondo scenario, considerato prudenziale nel documento ufficiale del tavolo di lavoro, l’Albo si autofinanzierebbe sin da subito.