In arrivo nuove misure per contrastare gli infortuni in ambienti confinati. Uno schema di dpr, infatti, che ieri ha ottenuto il parere favorevole della conferenza stato-regioni introduce un pacchetto di misure che vanno dall’obbligo di specifica informazione e formazione dei lavoratori all’integrale rispetto del Durc. Lo rende noto il ministero del lavoro in un comunicato diffuso ieri. Il decreto, proposto dal ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, mira a contrastare gli infortuni negli ambienti confinati, quali silos, cisterne e simili. Tra le misure previste, l’obbligo per le imprese e i lavoratori autonomi di procedere a specifica informazione, formazione e addestramento, oggetto di verifica di apprendimento e aggiornamento, relativamente ai rischi che sono propri degli ambienti confinati e alle peculiari procedure di sicurezza ed emergenza che in tali contesti si applicano, di tutto il personale impiegato, compreso il datore di lavoro. Altro nuovo obbligo che interessa i datori di lavoro e i lavoratori autonomi è quello del possesso dei dispositivi di protezione individuale (per esempio maschere protettive, imbracature di sicurezza ecc.) e della strumentazione e attrezzature di lavoro (per esempio rilevatori di gas, respiratori ecc.), idonei a prevenire i rischi propri delle attività lavorative, unitamente all’addestramento all’uso corretto degli stessi. Ancora, le nuove regole prevedono l’obbligo di presenza di personale esperto, in percentuale non inferiore al 30% della forza lavoro, con esperienza almeno triennale in attività in ambienti confinati, assunta con contratto di lavoro subordinato o altri contratti (in questo secondo caso, necessariamente certificati).
Quando i lavori sono svolti attraverso appalto, inoltre, il provvedimento prevede che sia garantito che prima dell’accesso nei luoghi di lavoro tutti i lavoratori che verranno impiegati nelle attività (compreso, eventualmente, il datore di lavoro) siano puntualmente e dettagliatamente informati dal datore di lavoro committente di tutti i rischi che possano essere presenti nell’area di lavoro (compresi quelli legati ai precedenti utilizzi). Infine che il datore di lavoro committente individui un proprio rappresentante, adeguatamente formato, addestrato ed edotto di tutti i rischi dell’ambiente in cui debba svolgersi l’attività dell’impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi, che vigili sulle attività che in tali contesti si realizzino.