Aumento di capitale di 1,2 miliardi di euro, ben oltre i precedenti 600 milioni ipotizzati nella prima proposta avanzata al cda dal presidente, Massimo Ponzellini, e più delle ipotesi avanzate nei giorni scorsi (1 miliardo), così da ripagare i Tremonti bond e portare la Banca popolare di Milano a un Core Tier 1 del 9,8% al 2013 (oltre il 9% considerato adeguato da Basilea3), assicurare un ritorno sui tangible equity in linea con i peers; snellimento della struttura del gruppo e ammodernamento degli assetti organizzativi interni e dei relativi processi; rafforzamento dell’assetto di governo attraverso scelte organizzative e riforme statutarie; semplificazione e riorganizzazione del gruppo; miglioramenti strutturali del sistema informatico; riallocazione degli impieghi per settore merceologico; dismissione di partecipazioni di minoranza non strategiche; ridefinizione delle politiche di remunerazione e di incentivazione; riduzione delle strutture dei costi e conseguente incremento della produttività. Sono queste alcune delle decisioni prese dal cda della popolare milanese, anche su pressione di Bankitalia, che aveva rivisto conti e metodologie dell’istituto per oltre sei mesi, rilevando profonde carenze.
Le valutazioni di via Nazionale non potevano passare sotto silenzio, visto che il giudizio è stato «parzialmente sfavorevole», come ha sottolineato l’istituto. Bankitalia ha rilevato profili di criticità connessi agli assetti tecnico-organizzativi e ai presidi di controllo, alla governance e alla struttura del gruppo e «ha chiesto a Bipiemme di adottare, finché perdurino le carenze di cui sopra rilevate in sede ispettiva, fattori di ponderazione particolarmente prudenziali e di procedere a un correlato aumento di capitale».
Il cda del 12 maggio convocherà per l’ultima settimana di giugno un’assemblea chiamata a deliberare l’aumento di capitale, mediante l’emissione di nuove azioni. Banca Akros e Mediobanca – Banca di credito finanziario agiranno in qualità di joint global coordinators. Sempre Mediobanca si è impegnata a garantire la sottoscrizione dell’eventuale inoptato.
Intanto l’istituto ha annunciato l’accordo con i francesi di Covéa per una partnership strategica nella bancassicurazione vita e danni. Gli accordi prevedono la cessione da parte di Bpm di una quota dell’81% del capitale sociale di Bipiemme Vita, che controlla anche il 100% di Bipiemme assicurazioni, che opera nei rami danni. Le due compagnie avranno accesso alle reti distributive del gruppo Bipiemme per 10 anni a partire dal closing, con possibilità di rinnovo a scadenza di comune accordo tra le parti. Il prezzo, per la quota dell’81% è stato convenuto in 243 milioni di euro, per una valutazione complessiva di Bipiemme Vita di 300 mln. L’operazione genererà per il gruppo Bipiemme una plusvalenza stimata di circa 43 milioni di euro, con un impatto di 44 punti base sul Core Tier 1.