Gli hedge fund ripartono. Affamati di rendimenti, gli investitori li stanno spingendo ai livelli pre-crisi. Gli asset in gestione sfiorano i 2 mila miliardi di dollari ma presto, secondo gli analisti, supereranno il picco raggiunto a inizio 2008. Crescono perfino i fondi più piccoli e le start-up, che alla vigilia della crisi venivano evitati da molti investitori.
La rinascita degli hedge, che investono per conto di clienti facoltosi, dimostra che gli effetti della crisi si stanno attenuando.
Secondo Hedge Fund Research, il settore ha attraversato il suo momento peggiore nel 2008, quando i fondi sono calati in media del 19%. Perdite, recessi dei clienti e liquidazione di alcuni fondi avevano ridotto il settore di circa il 25%. La ripresa è faticosamente iniziata nel 2009. L’anno successivo questi fondi hanno attirato 55 miliardi di dollari di denaro fresco, che corrisponde al picco più alto dal 2007. Si prevede che anche le cifre relative al primo trimestre di quest’anno saranno consistenti.
Sul piano delle performance, sempre secondo Hedge Fund Research i fondi hanno guadagnato in media il 20% nel 2009 e il 10,3% nel 2010, quindi meno del 26,5% e del 15,1% messi a segno rispettivamente dallo S&P 500 in quei due anni. Nel primo trimestre 2011, lo stesso indice è cresciuto del 5,4%, contro l’1,6% della media degli hedge fund.
Tuttavia, fondi pensione e altri grandi investitori hanno bisogno di diversificare dalle azioni, e il basso livello dei tassi di interesse ha reso difficile trovare rendimenti interessanti in altri mercati. Molti istituzionali riservano percentuali relativamente piccole del portafoglio agli hedge. Nonostante questi spesso non siano al passo con le riprese del mercato azionario, possono comunque minimizzare le perdite quando quest’ultimo è in difficoltà. «I flussi verso i fondi di qualità sono in ripresa», afferma Lawrence Robbins, capo della Glenview Capital Management, che gestisce circa 5,1 miliardi di dollari. La società ha subito perdite significative nel 2008, ma dopo aver toccato il fondo ha attirato più di un miliardo di dollari di denaro fresco.
«Per la maggior parte dei manager, il 2009 è stato l’anno migliore, ma per gli investitori è stato un pessimo anno. Ora stanno tornando», afferma Robert Discolo della PineBridge Investments, che ha investito 4,3 miliardi di dollari in vari hedge fund. Tuttavia i gestori sostengono che il settore non è ancora tornato ai livelli pre-crisi, quando anche per i manager più inesperti era facile raccogliere denaro.
Oggi il settore è frenato dalle regole nate durante la crisi. Gli investitori sono più selettivi. Gli hedge restano soggetti a limitazioni nell’uso della leva al fine di amplificare i rendimenti. I manager non vedono di buon occhio le indagini degli organi di vigilanza sull’insider trading e le richieste di ulteriore disciplina da parte di Washington. «Gli investitori non si fanno più vedere se la performance non è buona», sostiene Samuel Hocking, dirigente della divisione di Bnp Paribas che finanzia il trading di hedge fund. Senza contare l’incertezza legata al terremoto e allo tsunami in Giappone.
Dopo che gli investitori si erano allontanati dal settore nel 2008, la maggior parte delle risorse si è concentrata sui grandi nomi con più di 5 miliardi di dollari in gestione, quali Paulson & Co. e Bridgewater Associates. Ma recentemente gli investitori stanno tornando a puntare anche su società più piccole. «Alcuni fondi sono diventati enormi. Quelli più piccoli sono più agili», sostiene Alissa Douglas, che si occupa di investire in hedge per la Cm Capital di Palo Alto, in California, che gestisce i beni di una famiglia cinese. Il suo team ha investito in un fondo da 120 milioni di dollari, chiamato Marcato Capital Management, lanciato lo scorso ottobre dopo che Richard McGuire, 34 anni, ha lasciato la Pershing Square Capital di New York. In sei mesi, gli asset della Marcato hanno superato i 200 milioni di dollari. Ma altri nuovi fondi crescono in fretta. L’ex operatore di Wall Street Boaz Weinstein ha lanciato il fondo Saba Capital Management nel 2009 a New York, con circa 160 milioni di dollari. In precedenza, il suo gruppo di credit trading presso Deutsche Bank faceva profitti per centinaia di milioni di dollari l’anno, prima di perdere 1,8 miliardi nel 2008. La banca smantellò la divisione sezione e lui andò via. Lo scorso anno il suo hedge fund ha superato il miliardo di dollari e sta per raggiungere i 2,9 miliardi.
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