L’89,5% dei giovani dichiara che gli capita di mettere da parte soldi, anche per periodi molto brevi e per le più diverse finalità precauzionali, di investimento e anche di consumo. Il 53,5% dei giovani (il 56,1% degli adulti e il 34,4% degli anziani) accantona somme per per sentirsi più sicuro nel quotidiano, per affrontare difficoltà ed eventi avversi; il 30,4% dei giovani (il 20,8% degli adulti e il 18,6% degli anziani) per togliersi qualche sfizio di tanto in tanto con viaggi, acquisto di oggetti preziosi ecc.; il 26% dei giovani (il 17,7% degli adulti e il 3,3% degli anziani) per finanziarie spese importanti, ad esempio l’acquisto di immobili, auto ecc.. Sono alcune delle ragioni che spingono i giovani a risparmiare e che emergono dall’aggiornamento del V Rapporto Assogestioni-Censis.

Se dovesse investire i propri soldi, il 44,4% dei giovani risparmiatori sarebbe sensibile alla necessità di costruire nel tempo sicurezza per sé stesso, il 35,1% a proposte di differenziazione del portafoglio investimenti, il 35% a buoni rendimenti, il 18,7% alla necessità di non tenere liquidi i soldi. Altri criteri sono il rispetto dei propri valori (23,7%).

Molto alta la paura di subire perdite in caso di investimento: lo segnala l’82,7% dei giovani risparmiatori, di contro al 76,4% degli adulti e al 71,2% degli anziani che risparmiano.

La gestione dei soldi da parte dei giovani risparmiatori è condizionata da una serie di comportamenti potenzialmente rischiosi. Il 56,9% controlla continuamente l’andamento dei propri investimenti, con il rischio di fare cambiamenti in tempi brevi smentibili, il 54,7% si fa condizionare da eventi improvvisi e dal clima che generano, ad esempio la guerra, l’ottimismo dei buoni risultati economici ecc., il 35,2% segue i comportamenti della maggioranza. Sono approcci che richiamano una emozionalità che rischia di generare decisioni avventate, non conformi al raziocinio che dovrebbe guidare le scelte di investimento.

Al 60,4% dei giovani risparmiatori (al 49,4% degli adulti e al 17,4% degli anziani) è capitato di modificare decisioni sull’utilizzo dei propri soldi a causa di notizie su eventi globali come guerre, crisi economiche globali o crisi in altri paesi. Più attenti agli eventi internazionali, l’81,5% dei giovani risparmiatori vuole essere informato meglio su eventi globali e sulle loro ricadute nazionali.

Una cultura finanziaria inadeguata

Il 48,6% dei giovani risparmiatori non conosce l’impatto del tasso di interesse su un prestito bancario. Ancora più preoccupante, è l’estraneità con gli strumenti di welfare integrativo, con il 40,8% dei giovani che dichiara di non sapere cosa sia la previdenza complementare, contro il 28,8% degli adulti e il 31,4% degli anziani.

Le aspettative dei giovani

Il 41,7% si aspetta dalla consulenza finanziaria aiuto nell’investire in prodotti dai buoni rendimenti, il 40,5% nel minimizzare i rischi, il 32,6% vuole le informazioni e le conoscenze di cui di volta in volta ha bisogno, il 31,3% consigli relativi a prodotti molto flessibili, da cui uscire senza costi aggiuntivi, il 28,1% supporto nel capire ciò che conta per i loro investimenti, il 19,2% un supporto più globale, non solo finanziario, ma anche assicurativo, il 15% un contributo di rassicurazione sulle scelte che eventualmente effettua, il 12,5% di essere emancipati dal prendere decisioni difficili.

Le aspettative dei giovani consumatori sulla consulenza finanziaria (val %). Il totale non è uguale a 100 perché erano possibili più risposte. Fonte: indagine Censis