Qualche mese fa il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sull’accesso ai dati finanziari (Fida) e il Consiglio dell’Unione europea ha recentemente raggiunto un accordo sul testo. Diverse associazioni assicurative europee hanno ora adottato una posizione congiunta, indirizzata alle istituzioni europee.

Tra queste, Insurance Europe, l’Associazione europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) e la Federazione bancaria europea (EBF) chiedono ai colegislatori di onorare gli impegni assunti per rafforzare la competitività europea. Chiedono di evitare di concludere il regolamento sull’accesso ai dati finanziari prima di aver completato una valutazione approfondita del suo impatto sull’intera catena del valore. I firmatari propongono una serie di raccomandazioni.

In primo luogo, le associazioni si concentrano sulla necessità di trovare un equilibrio tra i benefici per i consumatori di questa normativa, la domanda del mercato e i costi di attuazione del testo per gli istituti finanziari. “Nella valutazione d’impatto della legislazione proposta, i costi non sono stati adeguatamente valutati e la domanda dei clienti e del mercato per la condivisione dei dati non è stata dimostrata […]. […] In caso contrario, si potrebbe danneggiare la competitività delle istituzioni finanziarie che operano nell’UE”, avvertono le associazioni.

Con la creazione della Fida e di nuove entità come i Fisp (fornitori di servizi di informazione finanziaria), che saranno i destinatari di grandi quantità di dati sensibili dei consumatori, le associazioni sono preoccupate per la sicurezza e la riservatezza di questi dati. A loro avviso, è essenziale una solida regolamentazione e supervisione del Fisp, secondo gli stessi standard applicati alle istituzioni finanziarie regolamentate: “La condivisione dei dati non può essere adeguatamente raggiunta con l’attuale design del Fida, che crea rischi per il rispetto del diritto fondamentale dei cittadini europei alla protezione dei dati”.

A seguito del voto della Commissione Economia e Commercio e del mandato negoziale del Coreper, e nonostante alcuni miglioramenti positivi nelle posizioni del Parlamento europeo e del Consiglio sul Fida, le associazioni si rammaricano che queste rimangano di portata troppo ampia. Ciò è particolarmente vero per le categorie di dati da aprire. Questi miglioramenti non affrontano adeguatamente le preoccupazioni relative alla competitività e alla protezione dei dati sopra menzionate. “Il settore dei servizi finanziari ha ripetutamente sollevato queste e altre importanti preoccupazioni, proponendo anche soluzioni pertinenti, ma esse rimangono in gran parte senza risposta”, concludono i firmatari.