Nel 2023, il mercato delle polizze agricole agevolate per aziende biologiche ha superato i 648 milioni di euro in termini di valori assicurati, con un aumento di oltre il 3% rispetto all’anno precedente. Un risultato che ricalca un trend in atto da anni, con l’unica eccezione del 2021. Il dato proviene dalla quinta edizione del ‘Rapporto Ismea sulla Gestione del Rischio nell’agricoltura biologica 2024’.
Le superfici assicurate sono aumentate di quasi 105 mila ettari (+1,8%), mentre il numero di aziende con almeno una polizza è sceso a meno di 5. 200 unità (-4%). Si segnala anche una lieve diminuzione dei premi assicurativi, con un contributo pubblico fino al 70%, complessivamente sceso a 63,4 milioni di euro (-0,6%). Le aziende assicurate rappresentano il 7,4% delle imprese bio e le superfici assicurate il 4,3% di quelle agricole utilizzate bio, costituita anche da ampie estensioni di prati e pascoli tipicamente non assicurate; percentuali, comunque, raddoppiate, in entrambi i casi, rispetto a quelle di 7 anni fa.
Il rapporto evidenzia un forte squilibrio territoriale, con il Nord che concentra oltre il 68% dei valori assicurati, mentre il Centro e il Mezzogiorno si fermano rispettivamente al 17% e 15%. Inoltre, i principali settori produttivi, come uva da vino e frutta, coprono quasi il 90% dei valori assicurati. Le polizze più comuni tutelano contro le avversità di frequenza, mentre i rischi catastrofali vengono coperti in meno del 50% dei contratti.