Stefano De Polis, Segretario Generale IVASS è intervenuto la scorsa settimana in occasione del Convegno “Innovazione tecnologica e tutela del risparmio: nuovi scenari, nuove criticità, nuove opportunità” organizzato dall’ACF, dalla Facoltà di Economia – Università Sapienza di Roma e dall’Anspc.

Nell’attuale contesto nuove soluzioni tecnologiche integrano diversi strumenti, da dispositivi mobili, sistemi cloud, all’intelligenza artificiale, che avrà un impatto su molti processi nella catena del valore assicurativo, riducendo i costi marginali, abbreviando i tempi di sviluppo di nuovi prodotti e servizi e aumentando la personalizzazione dell’offerta.

Tutto questo apre infinite opportunità, ma emergono anche nuovi rischi, legati  all’accresciuta complessità e potenza della transizione digitale e non solo per quanto riguarda le minacce cyber, ma anche riguardo alla gestione dei dati sensibili, ai rischi di manipolazioni e di attività maliziose sui social media, ecc. L’adozione di sistemi di intelligenza artificiale solleva questioni di trasparenza, accountability, fairness e non discriminazione; la diffusione della blockchain di resilienza operativa e stabilità sistemica, spiega De Polis.

La sfida è capitalizzare i benefici di questa evoluzione senza compromettere la tutela degli utenti finali e la piena affidabilità e funzionalità del sistema finanziario.

Un primo nodo è sicuramente quello della trasparenza nei confronti dei consumatori/risparmiatori finali, che devono essere informati quando interagiscono direttamente con l’IA.

In generale – sottolinea il segretario Ivass – il rischio che l’impiego delle nuove tecnologie accresca le asimmetrie informative tra gli intermediari finanziari che le utilizzano e i clienti è forte.

È importante quindi favorire la creazione di ampie basi dati pubbliche da mettere a
disposizione del mercato, dei consumatori e delle Autorità così da favorire valutazioni e
confronti tra prodotti e comportamenti anche mediante tecniche di intelligenza
artificiale. La compliance by design, più volte evocata dagli operatori come un connotato
“ontologico” dei processi di innovazione digitale, dovrà essere al centro dell’attenzione
delle principali funzioni delle compagnie, in primo luogo della compliance, e dell’azione
di indirizzo e controllo degli organi di governo aziendale e delle stesse Autorità di
vigilanza.

La compliance by design va intesa come integrazione preventiva e sistematica dei requisiti di conformità nei sistemi digitali e di IA, che devono essere sviluppati e addestrati in modo coerente con i principi etici e le regole poste a tutela della clientela: in primis all’equità e alla mutualità.

La normativa europea in materia di IA sta apprestando un nuovo quadro di tutele a
disposizione anche del cliente e consumatore di prodotti assicurativi, attraverso due interventi normativi comunitari: il regolamento sull’IA (Artificial intelligence Act), già approvato e in via di applicazione, e la proposta di direttiva sul regime di responsabilità civile extracontrattuale dell’intelligenza artificiale (AI Liability Directive).

Queste nuove normative  si affiancano alle regole già previste dalle norme vigenti a protezione dei consumatori e a livello europeo e nazionale si sta valutando l’interazione tra il quadro normativo generale a tutela del cliente e quello specifico sull’IA per consentire la piena compliance degli operatori, evitando duplicazione di oneri che possono comportare limitazioni all’innovazione senza apportare effettivi benefici in termini di protezione dei consumatori.

De Polis sottolinea quanto sia fondamentale che tutto questo sia accompagnato da trasparenza e da una crescita dell‘educazione finanziaria e assicurativa degli investitori ma anche della formazione del personale delle imprese che utilizzano le tecnologie digitali.  I clienti che entrano in contatto con le nuove tecnologie devono essere posti in condizioni di comprendere il ruolo avuto dall’IA nei processi e nel determinare i principali elementi dei risultati prospettati; è importante che le imprese predispongano materiali educativi accessibili come guide e video esplicativi.
È importante che le decisioni che scaturiscono dai processi digitali siano consapevoli e sotto la supervisione dall’operatore umano.