A marzo quando Adam Winslow, 45 anni, ha lasciato Aviva deve aver pensato che gli fosse stata appena stata offerta una grande opportunità e la possibilità di brillare a pieno titolo come Ceo di Direct Line. Non avrebbe immaginato di ritrovarsi, meno di un anno dopo, a dover lottare per respingere un’offerta di acquisto proprio da parte di Aviva, mentre la sua opera di ristrutturazione di Direct Line è ancora nelle sue prime fasi.

Stiamo facendo ottimi progressi nelle prime fasi di un progetto volto a imprimere una svolta significativa, con un team di leadership rinnovato e di livello mondiale in grado di attuare la strategia”, ha detto Winslow in un’intervista al The Sunday Times. Questa è la sua prima dichiarazione pubblica da quando, la scorsa settimana è emersa la notizia dell’offerta di acquisizione da 3,3 miliardi di sterline proprio da parte di Aviva.

All’interno del comitato esecutivo di Direct Line se ne sono andati tutti da quando Winslow ha preso il timone. Certo, non deve aver fatto piacere ad Amanda Blanc, ex capo di Winslow, vedersi sottrarre due top manager come Jane Poole e Maz Bown per diventare direttore finanziario e CRO della compagnia del telefono rosso. Ma Winslow punta proprio sull’eccellenza del management per chiedere fiducia agli azionisti: “Ora ho un nuovo team di livello mondiale, il che mi rende più fiducioso nella nostra capacità di realizzare il piano stratgico che genererà valore per gli azionisti”.

Direct Line, nota anche per i suoi marchi come Churchill e Green Flag, ha avuto un anno turbolento, segnato da profit warning e il cambio di leadership. Winslow si concentra sul taglio dei costi, sul miglioramento delle operazioni e sull’aumento delle vendite di polizze per ricostruire valore per gli azionisti. I piani includono un taglio di 100 milioni di sterline nei costi entro la fine del 2024, in parte ottenuto tagliando 550 posti di lavoro e introducendo il marchio Direct Line sui siti web di comparazione prezzi.

La società ha respinto l’offerta iniziale di Aviva, che valutava le sue azioni a 250 penny, un premio sostanziale rispetto al prezzo pre-offerta. Il consiglio di amministrazione di Direct Line ha descritto la proposta come “altamente opportunistica”, affermando che sottovaluta la società.

Winslow rimane ottimista sul potenziale di Direct Line come azienda indipendente. “Siamo una grande azienda con grandi marchi e una forte opportunità di creare valore per gli azionisti”, ha affermato sottolineando la sua convinzione nella svolta dell’azienda. L’offerta di acquisizione segna un momento cruciale per Direct Line. Alcuni investitori, tra cui il fondatore Sir Peter Wood, ritengono che un aumento del 10% nell’offerta di Aviva potrebbe essere equo.

Quest’anno la società del telefono rosso ha già respinto un’offerta da 3,2 miliardi di sterline dal gruppo assicurativo belga Ageas.