Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) ha presentato per il 3° anno consecutivo una dettagliata analisi sulle principali dinamiche della mobilità sanitaria interregionale nel nostro Paese.

Si tratta di un lavoro svolto in collaborazione e su mandato del Ministero della salute i cui dati sono fanno riferimento all’anno di attività 2023.

Nonostante la pandemia abbia inizialmente ridotto il fenomeno della mobilità sanitaria, già dalla seconda metà del 2020 si è osservata una ripresa. Confrontando i dati del 2023 con quelli del 2019, Agenas osserva che, pur registrandosi un calo nel numero di ricoveri in mobilità (668.145 nel 2023 rispetto ai 707.811 del 2019), la spesa complessiva è aumentata leggermente, passando da 2,84 miliardi a 2,88 miliardi di euro. “Questo incremento è principalmente attribuibile all’aumento della mobilità legata ai ricoveri per DRG di alta complessità, che comportano trattamenti più costosi e specializzati.”, spiega Agenas.

Le regioni più attrattive per la mobilità sanitaria si confermano l’Emilia-Romagna, la Lombardia e il Veneto. L’attrazione è in gran parte dovuta ai DRG (Raggruppamenti omogenei di diagnosi) legati alle malattie e disturbi del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo” (MDC 08), che rappresentano per le tre regioni rispettivamente il 52%, il 31% e il 34% del totale dei pazienti attratti in queste tre regioni.

Le regioni con il maggior saldo positivo sono l’Emilia-Romagna e la Lombardia che presentano risultati equiparabili (rispettivamente 387 milioni e 383 milioni). Il flusso migratorio per ricoveri ospedalieri è prevalentemente diretto da Sud a Nord. Tuttavia, si rileva anche una mobilità significativa tra le regioni del Centro-Nord, soprattutto quelle di confine. In termini percentuali, il flusso migratorio è così suddiviso: 83,78% al Nord, 68,24% al Centro, e 27,22% al Sud. Le strutture ospedaliere maggiormente attrattive sono quelle private accreditate, che gestiscono circa i tre quarti delle prestazioni di alta complessità.

Da considerare, inoltre, alcune delle variazioni più interessanti rispetto al 2019. In particolare: Il Lazio ha registrato una riduzione del saldo negativo grazie alla diminuzione dei costi di mobilità passiva (-9%) e a un aumento dei ricavi (+11%).

Infine, la Campania ha ridotto i costi legati alla mobilità passiva del 6%, mentre ha incrementato i ricavi grazie a un aumento dei ricoveri in mobilità attiva di alta complessità.