Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Proprio nei giorni in cui le banche, con la mancata ratifica del Meccanismo di Stabilità Europea (Mes) dell’Italia, restano senza una rete aggiuntiva di 70 miliardi da aprire in caso di difficoltà, le compagnie assicurative europee plaudono a un altro accordo raggiunto in Europa che alleggerisce i loro impegni di capitale: si tratta della revisione della regolamentazione Solvency II che è stata ritoccata in più punti. Grazie a questi interventi, stimano dal Parlamento Europeo, il settore sarà incoraggiato ad investire fino a 100 miliardi di euro nell’economia, pari a circa lo 0,6% del prodotto interno lordo dell’Ue. Capitale «liberato» che potrà andare a sostegno del sistema ma, almeno in parte, anche ad aumentare i dividendi per gli azionisti in un settore, vale la pena ricordarlo, finora in Europa ha mostrato prova di stabilità durante le diverse crisi susseguitesi negli anni. Nessuna compagnia, a differenza delle banche, ha avuto bisogno di ricorrere a fondi pubblici e anche nel caso di Eurovita, prima impresa vita italiana finita in amministrazione straordinaria, il salvataggio è stato realizzato con un’operazione tutta di sistema.
Se una persona nata nel 1947 poteva attendersi in media di vivere fino a 85 anni, per un 46enne del 1977 il traguardo sale a 89 anni, a 99 anni per un 26enne di oggi, fino a un 16enne nato nel 2007 in un Paese sviluppato che ha un orizzonte di 103 anni, secondo gli ultimi dati statistici. Merito dell’evoluzione della medicina, ma anche della diffusione di abitudini più corrette perché l’elisir di lunga vita affonda le sue radici fin dalla giovane età. Per questo nel fondo azionario Axa Longevity Economy di Axa Investment Managers il gestore, Stephen Kelly, investe in azioni di società attive in segmenti anche non strettamente legati alla silver economy, ma piuttosto alla longevity economy, ovvero tutti quei settori su cui impatta la spesa per prevenire le malattie in vecchiaia e più in generale per vivere più a lungo ma restando più in forma possibile, come ad esempio la cura personale, i vaccini, l’istruzione, il fitness.
A fianco a Playstation e macchinine, può trovare spazio anche un dono fuori dal convenzionale, come un prodotto di investimento finanziario che può aiutare i propri figli -in tempi d’alta inflazione e rischio di rallentamento economico- ad affrontare con maggiore serenità la quotidianità e pensare alle scelte importanti del proprio futuro. Lo stesso discorso vale, con le dovute distinzioni, anche per il regalo ai nonni, alle prese con la necessità di far fronte a eventuali emergenze inattese (come una malattia o un ricovero) senza doversi piegare a una vecchiaia di rinunce. Milano Finanza, con l’aiuto di due professionisti del risparmio, ha costruito due possibili strenne di Natale, una per un figlio di 15-20 anni e una per un nonno o nonna di 70, ognuno composto da una combinazione di prodotti d’investimento di vario tipo.
La previdenza complementare non può più essere considerata una scelta finanziaria marginale. Ne è convinto Francesco Libutti, presidente del fondo Fonage, comparto previdenziale di categoria degli agenti assicurativi. «Bastano pochi dati per comprendere la situazione», elenca Libutti. «In Italia l’età mediana dei lavoratori è di 48 anni, ma sottraendo i giovanissimi tra 18 e 20 anni e coloro che hanno compiuto 65 anni, la forza lavoro effettiva si restringe drasticamente».
Uno dei temi di maggiore rilevanza nel sistema previdenziale italiano è rappresentato da come i fondi pensione, nell’ambito della diversificazione del portafoglio, possono contribuire con il proprio capitale paziente allo sviluppo economico. Iniziativa interessante in questa prospettiva è il progetto Iride che ha visto un’innovativa collaborazione tra cinque fondi pensione negoziali (Foncer, Fondo Gomma Plastica, Pegaso, Previmoda e Fondenergia) finalizzata a realizzare un investimento nel private equity da attuarsi tramite l’affidamento di mandati di gestione ad un gestore di fondi di Investimento alternativi (Fia) e in quest’ambito è stato selezionato Neuberger Berman il cui head of Southern Europe client group, Alberto Salato, ha illustrato a MF Milano Finanza come funziona la strategia nei private market dove ha più di 120 miliardi di dollari investiti.
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Legge di bilancio 2024 in dirittura. L’aula del Senato ha dato ieri il via libera, con 109 favorevoli, 72 contrari e 2 astenuti, al maxiemendamento composto da un unico articolo per 561 commi su cui il governo aveva posto la fiducia. E passa all’esame della Camera per il definitivo via libera atteso per il 29 dicembre. Nella manovra gli impieghi complessivi ammontano a 32,8 miliardi di euro per il 2024, 17,3 miliardi di euro per il 2025 e 16,6 miliardi di euro per il 2026. Essi sono composti, si legge nel dossier messo a punto dai tecnici di Palazzo Madama. da minori entrate per circa 17,3 miliardi di euro nel 2024, 0,9 miliardi di euro nel 2025 e circa 0,7 miliardi di euro nel 2026 e maggiori spese per circa 15,5 miliardi di euro nel 2024, 16,5 miliardi di euro nel 2025 e circa 16 miliardi di euro nel 2026.

Accesso alla pensione di vecchiaia meno arduo per i lavoratori totalmente contributivi. E finestre d’uscita dilatate per chi utilizzerà Quota 103 nella nuova versione “penalizzata” e anche per medici, infermieri, dipendenti degli enti locali, maestri e ufficiali giudiziari che opteranno per l’uscita anticipata. Sono queste solo alcune delle novità del capitolo previdenza della manovra, che ha ricevuto ieri il via libera del Senato e attende ora di essere approvata definitivamente dalla Camera prima della fine dell’anno. Una manovra che introduce una stretta quasi a tutto campo sui pensionamenti anticipati vincolando al ricalcolo contributivo e a un “tetto” (4 volte il minimo) Quota 103. E alzando i requisiti anagrafici di Ape sociale (a 63 anni e 5 mesi) e Opzione donna (60 a 61 anni, con uno sconto di un anno per figlio fino a un massimo di due), sempre per la stessa platea prevista quest’anno: caregivers, lavoratrici con almeno il 74% di invalidità civile, “licenziate”.