Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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La documentazione, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sarebbe stata spedita all’inizio della settimana con Generali che ha così dato la sua versione dei fatti ai rilievi sollevati da Ivass in tema di governance. La questione è quella delle osservazioni mosse al gruppo assicurativo dopo la lunga ispezione condotta dall’Istituto di vigilanza tra ottobre dell’anno scorso e marzo di quest’anno, e il clima, stando a chi ha visionato i documenti, sarebbe collaborativo, senza contrapposizioni con l’autorità ma piuttosto con l’intenzione di trovare soluzioni condivise. Intanto ieri, per quanto riguarda Generali Italia è stata annunciata la firma dell’accordo integrativo di secondo livello sottoscritto dalla compagnia con tutti i suoi gruppi agenti (ovvero Anagina, Gaag, Gaat, Gagi e Unat). «Dopo la firma dell’accordo per l’adozione del mandato unico del luglio 2019, si concretizza un altro tassello della strategia» della compagnia: viene infatti rafforzata «la relazione con la rete distributiva, che conta oggi oltre 2.100 agenti e 17.000 consulenti sull’intero territorio italiano», hanno fatto sapere dalla compagnia assicurativa.
L’aumento dei tassi e del costo del debito ha pesato sull’insurtech italiano che si appresta a chiudere il 2023 con 800 milioni di investimenti, meno delle attese iniziali di un miliardo. Le stime arrivano dall’Italian Insuterch Assosiation (IIA) che per il 2024 si attende però una ripresa e il superamento del miliardo, dice a MF-Milano Finanza il presidente di IIA, Simone Ranucci Brandimarte. A investire in innovazione sono stati soprattutto i gruppi assicurativi tradizionali che si sono accollati il 65% degli investimenti realizzati. Un altro 22% è arrivato da progetti condivisi tra compagnie e aziende tecnologiche e solo poco più del 10% restante sono start-up insurtech.
I deflussi dai fondi Pir sempre più marcati calano come una scure sulla liquidità delle mid e small cap italiane. E le prospettive per fine anno non sono incoraggianti, anche se alcune misure correttive potrebbero quanto meno tamponare l’emorragia. Nel suo rapporto di dicembre sullo stato di salute piccole e medie quotate, consultato in anteprima da MF-Milano Finanza, l’head of mid small cap research di Intermonte Andrea Randone ha peggiorato le stime sui deflussi dai Pir per l’anno in corso, portandole da 1,9 a 2,5 miliardi di euro. Un drenaggio di risorse, in molti casi spostate dai Pir (al raggiungimento del beneficio fiscale) ai ricchi titoli di Stato, che si è riflesso inesorabilmente sulla liquidità delle piccole e medie imprese quotate. Intermonte calcola infatti che, a fronte di un aumento della liquidità che per le large cap è stato, nel 2023, nell’ordine del 7,5%, quella delle mid cap è scesa del 9,1%, quella delle small addirittura del 13%.
A novembre il mercato auto dell’Ue è cresciuto del 6,7%, segnando il sedicesimo mese consecutivo di espansione. Ma dopo 13 mesi consecutivi di crescita a due cifre, a novembre l’aumento ha frenato. Lo ha comunicato Acea, l’associazione europea dei produttori, che segnala sostanziali guadagni a doppia cifra in alcuni mercati, tra cui due dei più grandi: Italia (+16,2%) e Francia (+14%). Al contrario, il mercato automobilistico tedesco ha registrato una contrazione, registrando un calo del 5,7%. Negli undici mesi si registra però ancora un -18,9% sul pre-crisi (2019), sottolinea il Centro Studi Promotor.

Generali Italia ha sottoscritto con tutti i suoi Gruppi agenti (Anagina, Gaag, Gaat, Gagi e Unat) l’accordo integrativo di secondo livello, con l’obiettivo di continuare a offrire al cliente un servizio di eccellenza. L’accordo, che ribadisce la volontà della compagnia di sviluppare un modello agenziale organizzativamente ed economicamente sostenibile e basato sulla centralità della figura degli agenti, pone particolare attenzione sulla nuova costituzione o variazione delle gestioni aziendali. Nel ribadire il proprio orientamento a favorire la continuità del mandato agenziale, Generali ha individuato un percorso di formazione e avvicinamento alla professione per i figli di agenti che avranno dato prova di possedere profilo, competenze e capacità compatibili con la professione. Particolare importanza è stata inoltre dedicata al tema della sostenibilità.


Handelsblatt

 

Allianz sta contrastando l’aumento dei prezzi delle polizze di riassicurazione per la copertura dei grandi rischi con uno strumento di finanziamento finora raramente utilizzato: per la prima volta in dieci anni, il gruppo Dax di Monaco ha emesso un cosiddetto catastrophe bond. Ciò consente agli investitori professionali di scommettere sulla probabilità di una catastrofe naturale entro un certo periodo di tempo. Si assumono un rischio elevato, ma in cambio ricevono la possibilità di un rendimento elevato. Questo è dovuto se tutto rimane tranquillo. In caso di catastrofe, invece, la puntata è completamente persa. Con l’obbligazione di 250 milioni di euro, Allianz si copre dai rischi di tempesta di vento in Europa nel periodo compreso tra gennaio 2024 e dicembre 2026. Secondo fonti del settore, la copertura di questi grandi rischi con un’obbligazione catastrofale è ora talvolta più conveniente della tradizionale copertura riassicurativa di compagnie come Munich Re o Swiss Re.
Gli attacchi alle navi mercantili nel Mar Rosso da parte dei ribelli dello Yemen stanno rendendo ancora una volta più costosa la copertura assicurativa per le navi da carico nella regione. Secondo il servizio di informazione finanziaria Bloomberg, per proteggersi da questi rischi di guerra, le compagnie di navigazione devono ora pagare fino allo 0,5% del valore del carico della nave per l’assicurazione. Quando sono iniziati gli attacchi, i prezzi delle polizze sono passati dallo 0,03 allo 0,1%. Per una nave con un carico di 100 milioni di euro, il costo della copertura assicurativa passa dai 30.000 euro iniziali a 500.000 euro. Si tratta di un aumento di oltre 15 volte rispetto ai prezzi originari. Questo vale per tutte le navi mercantili che percorrono rotte nel Mar Rosso meridionale o nel Golfo di Aden.