Si fa più concreta la possibilità che decada il divieto in capo agli italiani di detenere più di un Piano di risparmio a testa. Più precisamente una riformulazione governativa (8.0.25) all’emendamento della Lega al Dl Anticipi prevede una deroga all’obbligo di unicità: per i Pir ordinari costituiti presso lo stesso intermediario o la medesima impresa di assicurazione e per i Pir costituiti a decorrere dal primo gennaio 2020. Resta invece invariato il tetto massimo di investimento, a quota 200mila euro da spalmare lungo cinque anni, e viene precisato che «ciascun piano di risparmio a lungo termine non può avere più di un titolare».
Il debito bancario garantito da una polizza assicurativa non è deducibile dall’asse ereditario in assenza del certificato che attesti l’esistenza totale o parziale di questo. È la sentenza della Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Lombardia n. 3316/2023 del 13/11/2023. Rigettato il ricorso dei contribuenti avverso l’avviso di liquidazione del fisco con riferimento alla dichiarazione di successione del de cuius. Il caso riguarda l’applicazione della tassazione ad una dichiarazione di successione degli eredi presentata dall’esecutore testamentario. La tassazione era derivata dal mancato riconoscimento di una dedotta passività derivante da un debito bancario che si assumeva esistente e non estinto da parte degli eredi.
Per il 2024 la domanda massima di copertura assicurativa per le attività di internazionalizzazione delle imprese sarà pari a 60 miliardi di euro; di questo plafond 53 miliardi di euro saranno con scadenza oltre i 24 mesi e sette miliardi di euro avranno scadenza a 24 mesi. Lo ha stabilito ieri il Cipess, il comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile presieduto dal ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, approvando la modifica del piano annuale di attività e del sistema dei limiti di rischio per il 2023 – per variazioni delle domande di copertura in corso d’anno – e il piano per il 2024 relativamente alle attività gestite da Sace spa.
Raccolta ancora in calo per il risparmio gestito a ottobre. Secondo i dati preliminari di Assogestioni, la raccolta netta di ottobre ha registrato deflussi per 8,15 miliardi di euro (dopo i -6,25 miliardi di settembre, che porta a -42,44 miliardi il bilancio da inizio anno). A pesare, sono state soprattutto le gestioni di portafoglio istituzionali (-6,2 miliardi, dopo i -4,14 miliardi di settembre e con -30,97 miliardi da inizio anno). A fine ottobre il patrimonio del mercato italiano del risparmio gestito ammontava a 2.195 miliardi di euro, erano 2.223 miliardi a settembre. È quanto emerge dai dati preliminari della Mappa di Assogestioni elaborata dall’Ufficio Studi che, per ottobre, stima un effetto mercato negativo dell’1 per cento.