Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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È europea la compagnia assicurativa vita più grande la mondo. Si tratta della tedesca Allianz, che con 750 miliardi di dollari di riserve svetta in cima alla classifica appena stilata da S&P Global Market Intelligence. L’unica italiana a entrare nella top-10 è stata Generali, che con poco più di 415 miliardi di riserve è 9ª davanti a Japan Post Insurance.
Il mercato globale dell’Embedded Insurance, ovvero l’integrazione di coperture assicurative in altri prodotti o servizi, è destinato a raggiungere i 482,8 miliardi di dollari entro il 2032, con un incremento di circa il 660% in 10 anni. Previsioni millimetriche quelle che arrivano da una ricerca condotta da DataHorizzon, che aprono a nuovi scenari.
Si fa più concreta la possibilità che decada il divieto in capo agli italiani di detenere più di un Piano di risparmio a testa. Più precisamente una riformulazione governativa (8.0.25) all’emendamento della Lega al Dl Anticipi prevede una deroga all’obbligo di unicità: per i Pir ordinari costituiti presso lo stesso intermediario o la medesima impresa di assicurazione e per i Pir costituiti a decorrere dal primo gennaio 2020. Resta invece invariato il tetto massimo di investimento, a quota 200mila euro da spalmare lungo cinque anni, e viene precisato che «ciascun piano di risparmio a lungo termine non può avere più di un titolare».

Il debito bancario garantito da una polizza assicurativa non è deducibile dall’asse ereditario in assenza del certificato che attesti l’esistenza totale o parziale di questo. È la sentenza della Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Lombardia n. 3316/2023 del 13/11/2023. Rigettato il ricorso dei contribuenti avverso l’avviso di liquidazione del fisco con riferimento alla dichiarazione di successione del de cuius. Il caso riguarda l’applicazione della tassazione ad una dichiarazione di successione degli eredi presentata dall’esecutore testamentario. La tassazione era derivata dal mancato riconoscimento di una dedotta passività derivante da un debito bancario che si assumeva esistente e non estinto da parte degli eredi.
Per il 2024 la domanda massima di copertura assicurativa per le attività di internazionalizzazione delle imprese sarà pari a 60 miliardi di euro; di questo plafond 53 miliardi di euro saranno con scadenza oltre i 24 mesi e sette miliardi di euro avranno scadenza a 24 mesi. Lo ha stabilito ieri il Cipess, il comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile presieduto dal ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, approvando la modifica del piano annuale di attività e del sistema dei limiti di rischio per il 2023 – per variazioni delle domande di copertura in corso d’anno – e il piano per il 2024 relativamente alle attività gestite da Sace spa.
Per contrastare i danni economici provocati dalla diffusione della specie di granchio blu a carico delle imprese della pesca e dell’acquacoltura, nel corso dell’anno 2022, sono disponibili 10 milioni di euro sotto forma di contributi, da utilizzare secondo le disposizioni contenute nel decreto Masaf n. 628456 del 13 novembre 2023. Le agevolazioni sono destinate al riconoscimento delle spese sostenute dai consorzi, dalle cooperative e dalle singole imprese per la semina, il ripopolamento e l’acquisto di strutture fisse e mobili installate per la protezione degli allevamenti. Beneficiano dell’intervento le imprese che, alla data del 1° gennaio 2022, dispongano di un’unità produttiva operativa sul territorio nazionale. Le imprese interessate sono tenute a presentare al Masaf la domanda, secondo le modalità che saranno comunicate nei prossimi giorni con circolare del direttore generale della pesca marittima e dell’acquacoltura.
Èdi ieri, 30 novembre, la definitiva approvazione del bilancio di previsione dell’Eppi – l’Ente di previdenza dei periti industriali e di periti industriali laureati – per il prossimo anno. Il Consiglio di indirizzo generale ha infatti acceso il semaforo verde alla proposta di budget 2024 avanzata dal Consiglio di amministrazione a fine ottobre. In questo senso vanno le estensioni anche ai periti industriali in quiescenza, ovvero ai professionisti in pensione e non più in attività, delle polizze per grandi interventi, per la copertura Long term care e del ventaglio dei servizi per la salute.
L’entrata in vigore del nuovo codice appalti, nel settore dei lavori pubblici, ha visto gare e affidamenti di lavori per un importo complessivo di 36 miliardi di euro, in calo del 22% rispetto al terzo quadrimestre 2022; soltanto il 4% del totale degli oltre 36mila bandi, in numero, ha riguardato procedure aperte; la metà degli affidamenti è avvenuta senza gara, cioè in via diretta o con trattativa privata senza bando. Lo ha segnalato l’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) che, dal 1° luglio 2023, data di applicazione del nuovo codice appalti, al 22 novembre 2023, ha rilevato 36.580 procedure di affidamento di lavori per 36,3 miliardi di euro.

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Dopo oltre 10 anni di crescita, nel 2022 poco più di 53 mila liberi professionisti hanno gettato la spugna, scendendo a quota 1.349.000 (-3,7%). Negli ultimi quattro anni in circa 76 mila hanno abbandonato la propria attività. Emerge dall’VIII Rapporto sulle libere professioni in Italia, curato dall’Osservatorio Confprofessioni.