La recente sentenza del Giudice di Pace di Milano dell’VIII sezione ha avuto un notevole riscontro sulla stampa nazionale perché si tratta di una fattispecie veramente particolare.
La storia è semplice. Un sinistro con un riconoscimento di una liquidazione di Euro 6.000. Il legale del beneficiario richiede al suo cliente il codice IBAN e quest’ultimo risponde con una sua e-mail personale. A questo punto entrano in azione i pirati informatici, che intercettano l’e-mail, modificano l’IBAN e ri-spediscono al legale l’e-mail, così contraffatta. Ovviamente l’ordine di bonifico della Compagnia arricchisce i truffatori, mentre al reale destinatario della somma non resta che agire in giudizio per richiedere il proprio risarcimento. Nel corso del processo la Compagnia ha sostenuto la propria buona fede non avendo motivo e ragione di dubitare della genuinità di quanto comunicatole dall’avvocato ed il Giudice di Pace ha in sentenza confermato la regolarità della prestazione, negando la ripetizione del pagamento e condannando il titolare del diritto al risarcimento al pagamento delle spese di lite.
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