La Banca centrale europea (BCE) e il Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS) hanno pubblicato un rapporto sull’impatto dei cambiamenti climatici sul sistema finanziario dell’Unione europea. Il rapporto presenta un quadro dettagliato per affrontare il rischio per il sistema finanziario, raccogliendo prove sui più importanti indicatori di stabilità finanziaria attraverso la sorveglianza e il rapporto Chartbook. Inoltre, utilizza queste evidenze per stabilire una strategia macroprudenziale per affrontare il rischio climatico e, infine, amplia l’attenzione dai rischi legati al clima ai rischi naturali più ampi.
Il testo illustra in dettaglio come il degrado della natura possa comportare ulteriori rischi per la stabilità finanziaria.
Un esame delle esposizioni delle istituzioni finanziarie dell’UE conclude che il 75% dei prestiti bancari e più del 30% degli investimenti azionari e obbligazionari delle compagnie di assicurazione “sono in settori economici con una forte dipendenza da almeno un servizio ecosistemico”. Ciò evidenzia la “particolare dipendenza dai servizi legati alle acque superficiali e sotterranee, alla stabilizzazione del suolo e al controllo dell’erosione, nonché alla protezione dalle inondazioni e dalle tempeste”.
Il rapporto aggiunge inoltre che le banche hanno un ruolo chiave da svolgere nel sistema finanziario per gestire e ridurre i rischi per la stabilità finanziaria derivanti dalle emissioni dell’economia dell’UE.
A questo proposito, richiama l’attenzione sull’importanza di una solida strategia macroprudenziale per affrontare questi rischi. Questo piano dovrebbe includere i rischi dell’intermediazione finanziaria non bancaria, in particolare, osserva, la protezione assicurativa e le lacune informative, con la necessità di una divulgazione affidabile delle informazioni e di etichette verdi rigorose.