In piena notte l’allarme poi il fuoco, fumo denso e pazienti che muoiono.
L’Inviato Speciale Ugo Ottavian
Anche in tempi in cui le notizie corrono istantanee la frammentazione delle voci non da mai sufficiente certezza. E’ solo il caso allora di recarsi sul posto per cercare di capire come stanno le cose.
Quando le circostanze congiurano, si verificano le tragedie.
Nella notte solitamente i nosocomi sono silenziosi. Il riposo di queste ore è per quanto possibile ristoro a chi, costretto a letto ce la mette tutta cercando di superare le patologie che l’hanno portato qui. Il San Giovanni Evangelista di Tivoli è un grande ospedale che funzionava anche in questi tempi bui che hanno investito la sanità come un ciclone, dando il massimo dell’assistenza ai malati. Non di recente costruzione questo ospedale si sviluppa in forma composita, anche per quattro piani in altezza ed altri seminterrati e interrati.
I FATTI
Sono circa le 22,30 dell’otto dicembre 2023 quando, come riferiscono gli infermieri e chi si è portato subito fuori, un grande fumo si sparge salendo dai piani bassi. Chi dice al secondo dove ci sono ambulatori, chi al terzo piano sotto terra, dove si trovano i rifiuti speciali, quelli prodotti ogni giorno dalle attività ospedaliere. L’incendio si propaga con grande forza e le forze di soccorso prontamente chiamate ed intervenute, durano fatica a controllare il rogo.
Il nemico numero uno per le persone in un incendio interno, è il fumo che esso sprigiona. Una coltre acre infatti, irrespirabile e mortale obbliga chi può ad allontanarsi il più in fretta possibile. Chi però è degente anche in condizioni gravi non ha questa possibilità. Con notevole spirito di abnegazione comunque, il personale interviene in ogni situazione e organizza il prelievo ed il trasferimento dei pazienti, oltre 200, in altre strutture della zona. Il San Giovanni Evangelista non dista molti kilometri neanche dalla capitale. Ma come sempre accade le persone più fragili sono quelle che corrono i rischi maggiori. Due uomini uno di 76 ed uno di 86 anni insieme a due donne di 84 ed 86 anni sono morti a causa dell’incendio.
Sui corpi sono stati disposti dalle autorità gli esami autoptici, in quanto pare che per una delle persone, la morte sia sopraggiunta prima del verificarsi dell’incendio.
Le fiamme partite a quanto pare dai piani sotterranei, hanno comunque interessato anche i piani bassi ove si trovano la terapia intensiva ed il pronto soccorso. L’attenzione è particolarmente puntata a limitare la diffusione del rogo, poichè focolai dell’incendio potrebbero propagarsi anche attraverso le condotte ovvero a causa di cortocircuiti.
Il panico che prende in simili situazioni è la prima cattiva compagnia al punto che può seriamente interferire contro il giusto atteggiamento di salvarsi la pelle. Il black out elettrico che si è poi verificato non ha proprio favorito la situazione.
Fortunatamente comunque la macchina dei soccorsi ha funzionato ed il sinistro è stato posto sotto controllo.
Un Bilancio gravissimo è quello che si presenta agli occhi con la luce del giorno, il fumo che si sta pian piano diradando lascia ora intravedere la virulenza del fuoco che ha prodotto distruzione e morte.
I PAZIENTI TRASPORTATI ANCHE A ROMA
Al San Giovanni Evangelista c’erano alcuni ricoverati nel reparto COVID, parecchi bambini, alcuni dei quali neonati ed anche una signora incinta. Già da subito, sin dai primi frangenti del sinistro, le autolettighe hanno iniziato la meritoria opera di trasporto delle persone presso gli altri ospedali dei dintorni. Alcuni sono stati distribuiti anche nei nosocomi della Capitale. La Protezione Civile intervenuta sul posto ha cominciato ad attrezzare a reparto con brandine e suppellettili la palestra comunale, al fine di attutire la sofferenza delle persone e di provvedere a trasferirle poi nelle strutture ospedaliere con posti letto disponibili.
Per sua iniziativa il sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti, come ci viene riferito ha detto che: “Si utilizzano i locali di una palestra del Comune – allestita dalla Protezione Civile con coperte, cuscini e brandine. Qui i pazienti vengono smistati e le ambulanze possono man mano trasferirli negli ospedali della zona che abbiano disponibilità di letti.
LA POLIZIA HA APERTO UN’INDAGINE
Atto dovuto quello delle forze dell’ordine in casi come questo è d’obbligo aprire un’inchiesta. La Polizia inizierà con le autopsie sui deceduti per mettere in relazione con il rogo le cause di morte delle persone. Altre verifiche andranno sicuramente fatte nell’escussione dei testimoni per ricercare le possibili cause dell’accaduto. Solo successivamente al lavoro investigativo si sarà in grado di avere un quadro più particolareggiato dell’accadimento di una simile tragedia. Anche il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca si è voluto recare a Tivoli per portare oltre alla solidarietà della Regione, anche le necessarie disponibilità che l’Ente metterà in campo per ripristinare quanto prima la piena efficienza della struttura che ricordiamo riveste notevole importanza per la salute del territorio.
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