Sono giorni decisivi per il Disegno di Legge di Bilancio 2024, prossimo al voto finale al Senato e alla conclusione dell’iter parlamentare.
Riguardo all’articolo 24 che introduce l’obbligo di assicurazione delle imprese contro gli eventi catastrofali, AIBA, pur condividendo la necessità di garantire la complessiva sostenibilità tecnico-economica del provvedimento, evitando oneri eccessivi a carico delle imprese e, al contempo, una eccessiva concentrazione di rischio a carico delle compagnie assicurative, auspica che la norma nel corso dei lavori non venga progressivamente depotenziata attraverso interventi “contenitivi” e limitativi che rischierebbero di indebolirne l’efficacia e la portata innovativa.
L’Associazione inoltre si augura che l’iter proceda celermente senza demandare a norme secondarie “troppo complesse” l’effettiva entrata in vigore della legge.
“Efficacia e tempismo sono due aspetti centrali di questa norma che a nostro avviso, come abbiamo espresso in Audizione presso la Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, andrebbe potenziata, per valorizzare adeguatamente la componente di prevenzione del rischio e incentivare comportamenti virtuosi volti a mitigare il rischio stesso“, dichiara il Presidente Flavio Sestilli.
A tale riguardo, AIBA sostiene l’importanza dell’introduzione di un sistema di premialità, ad esempio attraverso forme di detraibilità fiscale o aliquote Iva ridotte o condizioni migliorative dei premi assicurativi o di condizioni contrattuali, per le imprese in grado di dimostrare di aver assolto all’obbligativo assicurativo ma anche di aver al contempo operato sulla prevenzione, ad esempio con strutture antisismiche, contenimenti per frane e allagamenti, sistemi di deflusso delle acque in eccesso o attività di prevenzione dell’inquinamento derivante da fenomeno climatico.
Questa attività di mitigazione dei rischi consentirebbe alle imprese una maggiore personalizzazione delle coperture a seconda delle specifiche condizioni di rischio, delle capacità finanziarie e delle preferenze di sostenibilità.
Sul fronte delle coperture, la norma dovrebbe ampliare le casistiche andando a comprendere anche fenomeni quali trombe d’aria, grandine, bombe d’acqua per offrire alle imprese una copertura più completa rispetto a quanto previsto dalla struttura attuale.
“In questo quadro di continua intensificazione ed evoluzione del rischio, i Broker svolgono un ruolo fondamentale e necessario, per competenza e professionalità, nel supportare le imprese nel risk assessment e nella ricerca di coperture che siano idonee e al contempo in grado di premiare i comportamenti virtuosi adottati per l’adattamento e la mitigazione del climate change”, prosegue Sestilli, che conclude: “Nella funzione di intermediari a fianco delle imprese, i Broker sono anche un driver centrale nel processo di innovazione dei prodotti, perché stimolano il comparto assicurativo al continuo miglioramento delle soluzioni e allo sviluppo di nuove proposte. La consulenza dei Broker è un fattore chiave nella transizione sostenibile del Paese e nella messa in sicurezza del suo tessuto produttivo, dell’ambiente naturale e delle sue comunità“.