MANOVRA 2023/ TRA LE PROPOSTE A FAVORE DEI GIOVANI ANCHE LA RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE
di Daniele Cirioli
Riscatto della laurea gratis per i giovani d’età inferiore a 36 anni. Qualora esercitato fino al giorno precedente lo spegnimento delle 36 anni candeline, infatti, il riscatto dei periodi del corso di studio universitario potessero essere a carico dello stato e gratis per lo studente lavoratore. A prevederlo è un emendamento al ddl di bilancio 2023 contenuto nel fascicolo dei segnalati. Tra le altre proposte per i giovani: riduzione del cuneo ed esenzione fiscale e contributiva per le maggiorazioni di retribuzione.
Riscatto della laurea gratis. L’emendamento prevede che la facoltà di riscatto dei periodi corrispondenti alla durata dei corsi legali di studio universitario, se esercitata entro il giorno antecedente il compimento del 36° anno di età, avvenga a titolo gratuito con i relativi oneri posti a carico dello stato. Ai fini pratici, il riscatto avrà validità piena sia per il diritto che per la misura della pensione. L’onere verrebbe determinato con riferimento a una retribuzione o reddito figurativo, corrispondente al reddito minimo annuo considerato per il calcolo del contributo di artigiani e commercianti. A valore del corrente anno, ciò significa che il riscatto verrebbe calcolato su 16.243 euro e per un lavoratore dipendente comporterebbe il riconoscimento di un accredito di 5.360 euro di contributi per ogni anno riscattato (la durata massima è pari a quella del corso di studio).
Cuneo per i giovani. Una seconda misura è finalizzata alla riduzione della pressione fiscale e contributiva a carico delle giovani generazioni. L’emendamento, a tal fine, prevede due tagli:
– l’azzeramento delle aliquote contributive a carico del lavoratore, nel caso di persone d’età inferiore ai 25 anni (quindi fino a 24 e 364 giorni); ovvero il dimezzamento delle aliquote contributive a carico del lavoratore per le persone fisiche di età superiore ai 25 e inferiore ai 31 anni;
– il dimezzamento delle aliquote di tassazione fiscale, per le persone fisiche di età inferiore ai 31 anni.
Ad esempio, per un lavoratore dipendente l’azzeramento delle aliquote contributive potrebbe significare minori trattenute in busta paga per il 9,19% della retribuzione (e, quindi, una paga più pesante di pari importo).
Maggiorazioni esentasse. Altra misura propone un’esenzione delle maggiorazioni retributive. L’emendamento prevede, in particolare, per il solo anno 2023 e a favore dei soli contribuenti che hanno percepito nello stesso anno redditi da lavoro dipendente non superiori a 35mila euro, che le maggiorazioni di retribuzione fino a 2.400 euro annui siano esenti dall’Irpef e dalle relative addizionali. Inoltre, prevede che le maggiorazioni rientrino nel computo della retribuzione ai fini contributivi e previdenziali, ma senza essere soggette a trattenute sia per la quota a carico del lavoratore e sia per quella dovuta dal datore di lavoro. In altre parole, fino a 2.400 euro di paga “aggiunta” a quella ordinaria, non si pagherebbero né tasse e nemmeno i contributi.
Occupazione giovanile. La bozza di manovra 2023 presentata dal governo proroga di un altro anno l’incentivo a favore dell’occupazione giovanile già operativo per il biennio 2021/2022, che consiste nell’esonero contributivo sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato e sulle trasformazioni di contratti da termine a tempo indeterminato di giovani che non hanno compiuto 36 anni d’età. L’esonero è riconosciuto al 100% dei contributi, per 36 mesi, fino a massimo 6.000 euro annui o a 48 mesi per le assunzioni in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Un emendamento chiede che il limite (6.000 euro annui) sia elevato a 8.000 euro.
Assunzioni apprendisti. Un altro emendamento propone di prorogare all’anno 2023 l’esonero contributivo già vigente quest’anno sui contratti di apprendistato a favore dei datori di lavoro che occupano un numero di addetti pari o inferiore a nove. L’esonero vale per i primi tre anni di contratto; per i successivi anni l’aliquota contributiva è del 10%.
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