Nel 2021 – secondo quanto ripota il bollettino statistico dell’IVASS –  i premi per la RC sanitaria ammontano a 646 milioni di euro, in aumento (+6,8%) rispetto all’anno precedente. La raccolta delle imprese vigilate dall’IVASS ammonta a 520 milioni di euro, pari all’80,5% del totale e al 15% della raccolta complessiva del ramo r.c. generale.

L’espansione della raccolta ha interessato tutti i segmenti del mercato, in particolare le coperture del personale sanitario (+9,5%) e delle strutture sanitarie private (+8,0%).

Si rileva invece una significativa contrazione della raccolta rispetto al 2010 (-12,8%), a causa dal forte calo della raccolta presso le strutture sanitarie pubbliche (-52%), a fronte di un sempre maggiore ricorso a forme di auto-ritenzione del rischio. Alla contrazione della raccolta assicurativa presso le strutture pubbliche, si contrappone la crescita nei sotto-settori relativi alle strutture private e al personale sanitario.

In confronto al 2010, la quota dei premi delle strutture pubbliche si è quasi dimezzata (da 70,3% a 38,7%), mentre l’incremento maggiore si registra per il personale sanitario (da 19,0% a 39,9%).

La concentrazione del mercato

Il mercato della RC sanitaria si caratterizza per una forte concentrazione: la quota di premi raccolta dalle prime dieci imprese operanti nel settore rappresenta il 92% del totale (78,9% per le prime 5).

In termini relativi, il settore r.c. sanitaria risulta significativamente più concentrato rispetto alla r.c. generale nel suo complesso. Alle diverse tipologie di rischi assicurabili corrispondono differenti livelli di concentrazione: la quota premi raccolta dai primi 5 operatori è massima per le strutture sanitarie pubbliche (99,2%)16 e si riduce al 72,1% per gli operatori sanitari.

L’assicurazione contro i sinistri per colpa grave per il personale sanitario

Il personale sanitario operante presso una struttura sanitaria pubblica o privata è tenuto a tutelarsi con una polizza per colpa grave, a garanzia dell’azione di rivalsa promuovibile nei suoi confronti dalla struttura stessa o dall’impresa assicurativa che offre copertura a quest’ultima. Nel 2021 le imprese segnalano premi raccolti per l’assicurazione per colpa grave per 45 milioni di euro, in aumento dell’11,3% rispetto al 2020.

Evidenze qualitative sulle difficoltà di operatività nel settore

Le imprese di assicurazione abilitate a operare nel ramo r.c. generale, anche se non hanno assunto rischi da r.c. sanitaria, comunicano le eventuali difficoltà all’operatività nel settore in un’apposita sezione dell’indagine statistica annuale. I fattori di difficoltà segnalati come più rilevanti risiedono nell’incertezza della quantificazione del rischio (anche per effetto dell’evoluzione giurisprudenziale), nell’insufficiente profittabilità e nell’eccessiva crescita dei risarcimenti. La mancata approvazione dei regolamenti attuativi della legge 24/2017 non è indicata come fattore di particolare rilevanza.

La sinistrosità e la velocità di liquidazione

Nel 2021 sono stati denunciati 17.208 sinistri, in lieve aumento su base annua (+1,4%) ma in diminuzione rispetto al 2010 (-45,8%).

Particolarmente rilevante è il peso dei sinistri senza seguito (20,9%). I sinistri sanitari sono liquidati lentamente. Decorsi 3 anni dall’anno di denuncia, poco più della metà dei sinistri accaduti risulta liquidata. La velocità di liquidazione per importi è ancora più contenuta. Nel 2021 solo il 7,7% dei sinistri con seguito è stato liquidato entro l’anno; in termini di importi, tale quota si abbassa all’1,8%. I sinistri di minore entità sono liquidati più velocemente.

La velocità di liquidazione per importi risulta stabile negli ultimi anni, con l’eccezione del 2020, anno caratterizzato dalla pandemia, in cui ha raggiunto il suo minimo (1,1%). La tendenza a liquidare più lentamente i sinistri più gravi fa sì che il risarcimento medio aumenti sensibilmente in funzione del tempo trascorso dall’anno di denuncia, con una particolare intensità nei primi 5 anni di sviluppo.

Il costo medio e la frequenza dei sinistri

Il costo medio dei sinistri denunciati nel 2021 ammonta a 38.276 euro, con una
rilevante differenziazione tra i sotto-settori. Il valore tende ad aumentare nei primi anni di sviluppo, anche per la difficoltà di quantificare l’entità del danno nelle fasi immediatamente successive al verificarsi dell’evento.

A fine 2021, per le generazioni di sinistri accaduti da almeno tre anni, il costo medio è compreso tra 53 mila euro (generazione 2018) e 66 mila euro (generazione 2016).
Nel 2021 si verificano 7,6 sinistri annuali per ciascuna struttura pubblica assicurata,  in aumento nell’ultimo anno (+17,2% rispetto al 2020). La frequenza sinistri ammonta al 33,1% per le strutture private e all’1,8% per gli operatori sanitari, entrambi in lieve diminuzione.

Premio puro e premio medio

Il premio puro è in crescita del 35% per le strutture sanitarie pubbliche rispetto al 2017 (da 407.089 euro a 547.922 euro). Tale incremento riflette anche il consolidamento di nuovi operatori nel mercato, con un effetto sul numero di strutture che ricorrono all’auto-ritenzione e, conseguentemente, sul livello di rischio dei portafogli assicurativi.

Il numero di enti del SSN, che si avvalgono di misure alternative per la gestione del rischio (in forma mista o esclusiva), si è ridotto rispetto al 2017, dopo la straordinaria
crescita osservata negli anni precedenti.

Negli ultimi cinque anni, a fronte dell’incremento del premio puro, si osserva un analogo aumento del premio medio (+35%). Per le strutture private il premio puro ammonta a 10.863 euro, in riduzione del 56% rispetto al 2017.
Analogamente, il premio medio risulta in diminuzione, sebbene in misura più contenuta (-33,5%) e ammonta, nel 2021, a 15.288 euro.
Anche per gli operatori sanitari il premio puro si è ridotto rispetto al 2017 (-30%) e risulta al di sotto del premio medio: nel 2021, l’indicatore è pari a 376 euro a fronte di un premio medio di 704 euro.

Profittabilità

A fine 2021, il rapporto medio dei sinistri a premi (loss ratio) del mercato della RC sanitaria è risultato superiore o prossimo al 100% per alcune delle generazioni più mature, mentre risulta inferiore al 100% per le generazioni più recenti (dal 2014 in poi).

Per la generazione più recente si evidenzia un loss ratio elevato per le strutture sanitarie pubbliche (114,3%), mentre il settore del personale sanitario presenta il valore più contenuto (53,4%).

Le strutture pubbliche indicano valori sistematicamente elevati, compresi tra il 97% e il 143%.
I dati indicano una situazione di profittabilità migliore per le strutture private rispetto a quelle pubbliche per le generazioni più recenti: il rapporto sinistri a premi presenta infatti un valore inferiore al 100% per le denunce tra il 2014 e il 2021. La profittabilità è superiore per le coperture del personale sanitario, per le quali il loss ratio, misurato alla
fine del 2021, è sempre inferiore al 100%.

Il contenzioso

Il settore è storicamente caratterizzato dal significativo ricorso alla giustizia civile. Questo fattore spiega, almeno in parte, l’elevato valore delle riserve e la lentezza delle procedure liquidative delle compagnie.

Il 25,5% dei sinistri gestiti tra il 2010 e il 2021 è oggetto di contenzioso, con differenze rilevanti tra i settori del mercato: la quota dei sinistri in contenzioso è minima per le strutture sanitarie private (14,2%) e massima per quelle pubbliche (28,1%).

Se si considera il contenzioso relativo ai soli sinistri gestiti nell’ultimo anno, questo è pari al 4,8% delle denunce.

I sinistri connessi al Covid-19

Nel 2021 sono stati denunciati 942 sinistri riferibili al Covid-19, in aumento rispetto all’anno precedente (409 sinistri) ma con un peso contenuto rispetto al totale dei sinistri denunciati (5,5%). Le riserve per sinistri riferibili al Covid-19 ammontano per il 2021 a 61 milioni di euro e rappresentano il 12% dell’importo totale riservato per tale generazione, con un’incidenza relativa più elevata sulle riserve per le strutture sanitarie private (42%).

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