Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
È iniziato ieri a Monaco il processo sul caso Wirecard, la società di pagamenti fallita poco più di due anni dopo essere stata colpita dal più grande scandalo finanziario dovuto a una frode in Germania dal 1945.
Markus Braun, l’ex ceo cinquantatreenne che venne arrestato nel 2020, e altri due manager della società sono accusati di frode e manipolazione del mercato. Braun si è presentato in aula insieme ai suoi quattro avvocati difensori, in quella che è stata la sua prima apparizione pubblica dopo oltre due anni, durante i quali ha sempre respinto le accuse, sostenendo di non aver partecipato alla frode e di essere a sua volta vittima di una banda criminale.
Annullato. Addio al contratto d’opera professionale fra l’avvocato e il cliente se il professionista non avvisa l’assistito che può avvalersi della mediazione civile. E ciò benché si tratti della mediazione facoltativa e dunque l’inadempimento del legale non ha conseguenze sulla procedibilità della domanda giudiziale. L’obbligo d’informazione, infatti, risulta in vigore fin dal 20 marzo 2010, data in cui è divenuto operativo il decreto legislativo 28/2010: non è stato toccato dalla sentenza costituzionale 272/12 né dal decreto legge 69/2013 che ha reintrodotto la conciliazione obbligatoria per una serie di controversie.
Patteggiamento per le violazioni privacy. Alcune società belghe (settore media) hanno raggiunto un accordo con il locale Garante della privacy e, senza riconoscimento della loro responsabilità, hanno accettato di pagare 10 mila euro per alcune violazioni della privacy.
- Addio Invag, Mediobanca sale in Generali
Si scioglie Invag, la olding nata nel 2007, anche su iniziativa di Mediobanca e che controllava inizialmente l’1,34% delle Assicurazioni Generali (dal 2019 la quota è scesa a circa lo 0,77%). Tra i suoi soci Ferrero, Arvedi, Gavio, Minozzi e Lavazza, oltre alla stessa Piazzetta Cuccia. La cassaforte è arrivata alla scadenza del 31 dicembre 2022 e — come ricostruito da Radiocor — nelle scorse settimane i suoi principali soci hanno definito in un’assemblea straordinaria le modalità di scissione. Mediobanca avrà diritto allo 0,1% delle Generali e porterà così la partecipazione complessiva nel Leone al 12,87%.
- Adeguamento alla Mifid, il Governo recepisce le semplificazioni Covid
Quello della Mifid è un cantiere sempre aperto. E così mentre si discute della versione 3 della direttiva Ue sul mercato degli investimenti finanziari, l’Italia si mette in pari con un’altra direttiva che adeguava alcuni aspetti della Mifid2. In pratica in tempo di Covid si era notato che alcuni dei presidi previsti a tutela degli investitori risultavano in qualche caso più di ostacolo al mercato che di beneficio ai risparmiatori e quindi era stata varata la direttiva (UE) 2021/338, che però l’Italia non ha ancora recepito, tanto che è stata aperta una procedura di infrazione dalla Ue. Il decreto legislativo di recepimento arriva oggi al Consiglio dei ministri sulla base della legge di delegazione europea 2021. La questione si incentra sulla semplificazione di alcuni obblighi informativi e di governance del prodotto. Le semplificazioni riguardano innanzitutto il passaggio dalla carta all’elettronica: le comunicazioni alla clientela andranno fatte in formato elettronico, a meno che non siano i clienti stessi a fare richiesta di continuare a ricevere la carta. Per chi investe online, le informazioni su costi e rischi potranno essere fornite dopo la conclusione dell’operazione, per evitare di ritardare la transazione, ma anche qui occorre il consenso del cliente a cui dovrà essere data la possibilità di ritardare la chiusura dell’operazione al fine di ricevere preventivamente tali informazioni. In pratica l’investitore dovrà decidere se è più urgente portare a termine la transazione oppure se è meglio verificare prima i costi e i rischi dell’operazione.
- Generali, al capolinea il salottino Invag
Si conclude l’avventura di Invag, holding nata nel 2007, anche su iniziativa di Mediobanca, e che controllava inizialmente l’1,34% delle Assicurazioni Generali. Tra i suoi soci, oltre ad alcune fiduciarie, c’erano alcuni dei principali imprenditori italiani, come Ferrero, Arvedi, Gavio, Minozzi e Lavazza, oltre ovviamente alla stessa Piazzetta Cuccia. Del resto, la cassaforte è arrivata alla sua scadenza naturale, fissata fin dal principio dallo statuto al 31 dicembre 2022. Così nelle scorse settimane i suoi principali soci hanno definito in un’assemblea straordinaria le modalità di scissione, con la “dote” patrimoniale che riceverà ciascuno di essi. Mediobanca, per esempio, avrà diritto tra l’altro a un pacchetto pari allo 0,1% delle Generali e porterà così la partecipazione complessiva nel Leone al 12,87%. Aurelia (cassaforte dei Gavio) – come riportato da Radiocor – ha espresso la preferenza di acquistare ai blocchi, direttamente da Invag, la propria quota parte di azioni di Generali, anch’essa stimabile nello 0,1%. L’Arca di Modena dei Panzani-Zannoni ha invece optato per una doppia strada: cessione a terzi della quota parte di azioni Generali necessaria per rimborsare la quota parte del debito contratto inizialmente da Invag con Mediobanca e Bper (oggi complessivamente pari a 90 milioni) e acquisto ai blocchi dei titoli residui.
- Riforma pensioni, partenza da incentivi e fondi integrativi