Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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Gli obblighi di trasparenza delle imprese sull’ambiente, sui diritti umani e sugli standard sociali introdotti dalla direttiva europea Csrd
Chi non è riuscito a scontare sulla dichiarazione dei redditi presentata quest’anno (730/2022 o Redditi/2022) i contributi versati a un fondo pensione e/o a una compagnia di assicurazioni per la costruzione di una pensione di scorta ha tempo fino a fine mese per rimediare. Cioè per garantirsi che lo sconto fiscale non avuto in dichiarazione dei redditi si traduca in sconto fiscale sulla futura pensione di scorta.
Nessuna responsabilità automatica nemmeno per l’amministratore di diritto: è quanto emerge dalla sentenza n. 43969 del 18 novembre, con cui la Cassazione ha affermato che, in assenza di uno specifico obbligo di vigilanza su determinati comportamenti, l’amministratore di diritto non risponde, per il solo fatto di aver assunto la carica, degli illeciti commessi da altri soggetti coinvolti nelle attività sociali, salvo non venga provato il suo concorso nel reato.
I risparmiatori italiani guardano con sempre maggiore attenzione agli investimenti green. Il 57% degli investitori è, infatti, pronto a riallocare liquidità in investimenti sostenibili; per il 57,5% un buon consulente finanziario è imprescindibile, ma per il 90% serve un ente terzo certificatore contro il greenwashing, ossia l’ambientalismo di facciata. Sono gli scenari delineati nel rapporto “Il risparmio degli italiani e gli investimenti green: le nuove prospettive” elaborato da Assogestioni e Censis
Vietata l’intelligenza artificiale che crea la cittadinanza a punti. Sarà proibito implementare quei sistemi che valutano o classificano le persone in base ad un comportamento sociale in molteplici contesti o caratteristiche personali. Ad esempio, non potranno essere implementati sistemi di IA che valutano se un cittadino implementa comportamenti virtuosi da cui ne consegue un premio, al contrario se commette atti negativi potrà essere discriminato. Il Consiglio europeo ha adottato il 6 dicembre scorso la sua posizione comune relativa alla normativa sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo è assicurare che i sistemi di intelligenza artificiale (IA) immessi sul mercato dell’Ue e utilizzati nell’Unione siano sicuri e rispettino la normativa vigente in materia di diritti fondamentali dell’Unione. La posizione comune concordata dai 27 stati membri ha lo scopo di avviare negoziati con il Parlamento europeo (“triloghi”) e raggiungere un testo finale.
Sui siti Internet tripletta di informazioni: bisogna tenere separate l’informativa privacy, l’informativa sull’uso di cookie e le informazioni e note legali relative ai servizi online e alle condizioni contrattuali praticate.
Sono le prescrizioni applicate al settore marketing dal Garante della privacy nell’ingiunzione n. 348 del 20 ottobre 2022, con la quale è stata sanzionata (1,4 milioni euro) una catena internazionale di profumerie. All’operatore è stato rimproverato anche di avere conservato troppo a lungo i dati dei clienti raccolti nel contesto di un programma di fidelizzazione.
La privacy cambia il modo di fare le trattative contrattuali: la mancanza di trasparenza negoziale è una violazione del Gdpr (regolamento Ue n. 2016/679, detto Gdpr). E la prospettiva di una sanzione del Garante della privacy è un argomento molto convincente a far cambiare la prassi della rete di vendita. Non spiegare bene le clausole di un contratto vuol dire violare la privacy e si rischia una sanzione amministrativa fino a 20 milioni di euro. Senza contare che per arrivare a tanto basta un reclamo al Garante, senza nemmeno doversi avventurare nella dispendiosa maratona di un processo civile.
Ammontano a 40,7 miliardi di euro le risorse del Pnrr destinate alla trasformazione digitale del Belpaese, la seconda tra le sei missioni per dotazione finanziaria. L’Italia è il paese europeo che alloca il maggiore ammontare di fondi alla digitalizzazione, più della somma di Spagna (17,6 miliardi), Germania (14,7 miliardi) e Francia (5,7 miliardi) messi insieme (38 miliardi di euro). È quanto si rileva dalla lettura del rapporto 2022 dell’Osservatorio sulla trasformazione digitale dell’Italia realizzato da The European House-Ambrosetti in collaborazione con Fondazione Ibm Italia e Fondazione Eni Enrico Mattei secondo cui la transizione digitale rappresenta un’occasione unica di rilancio della produttività e quindi della crescita dell’Italia, l’unico paese, tra le principali economie dell’Unione Europea, come ricordano gli analisti, ad avere nel 2021 un livello di Pil pro-capite inferiore rispetto ai livelli del 2000.

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  • Il clima è cambiato Gli immigrati non fanno più paura
Per molti anni e da molti anni gli immigrati hanno costituito un riferimento del dibattito politico e mediatico. Due piani che si incrociano, inevitabilmente, perché il dibattito politico ha bisogno dei media, per orientare il «pubblico». Cioè, gli «elettori», che, ormai da tempo, coincidono. Largamente. Perché gli «elettori» sono il «pubblico » a cui rivolgersi per costruire il consenso. Per ottenere e aumentare l’audience. E i voti. Gli immigrati, infatti, hanno dato un volto alla nostra insicurezza e alle nostre paure. Protagonisti di uno «spettacolo permanente» che, per molto tempo, ha garantito ascolti. E consensi. Fino a ieri. Perché oggi il clima d’opinione sta cambiando, come mostrano le ricerche condotte dall’Associazione Carta di Roma, che presenterà un nuovo rapporto nei prossimi giorni.

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  • Bonus e benefit ai dipendenti un aiuto contro il carovita
Nelle buste paga di fine anno premi, buoni e altre forme di supporto per affrontare gli aumenti dei prezzi. Ma a beneficiarne sono soltanto due lavoratori su dieci, quelli delle aziende in salute o guidate da manager illuminati. Piovono bonus sui dipendenti delle aziende italiane. Ma il terreno si annaffia in modo incompleto e irregolare, con il rischio che a beneficiare di un concreto sostegno al potere d’acquisto, demolito da un’inflazione che viaggia all’11,8% contro salari poco più che stagnanti, siano pochi fortunati che lavorano in aziende in salute e guidate da imprenditori o manager illuminati: meno di due dipendenti su dieci.
  • Il piano industriale di Sace 111 miliardi fino al 2025
La società che si fa garante dei crediti alle imprese punta ad accelerare l’evoluzione verso una crescita sempre più competitiva sui mercati esteri. Cambiare per stare al passo con i tempi. È questa la strategia che sta alla base del piano industriale 2023/2025 di Sace, che si è posta due importantissimi obiettivi per il prossimo triennio: allargare con decisione il proprio raggio d’azione alle piccole e medie imprese, che rappresentano la struttura portante dell’economia italiana, e favorire l’implementazione di pratiche sostenibili. Per il gruppo assicurativo finanziario guidato da Alessandra Ricci si tratta di una piccola rivoluzione perché il suo ruolo di garante dei crediti delle imprese che operano sui mercati esteri l’ha inevitabilmente portato a collaborare con le imprese di dimensioni maggiori. Allo stesso tempo però il sostegno alle Pmi non è un’assoluta novità, perché già oggi Sace lavora con circa 30mila aziende in questo ambito. E la stessa cosa vale per l’attenzione alla sostenibilità: è già da diverso tempo che Sace incentiva gli investimenti sostenibili; da ora in avanti, però, intende imprimere una decisa accelerazione a questo trend.

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  • Opzione donna, cancellata la variabile dei figli
Un’altra modifica pressoché certa della manovra di Bilancio riguarderà la stretta su Opzione donna, il canale di accesso anticipato alla pensione, riservato finora alle lavoratrici con 35 anni di contributi e 58 anni d’età (59 se autonome) a patto di accettare che l’assegno venga calcolato interamente con il metodo contributivo (si rischia di prendere fino al 25-30% in meno). Nel disegno di legge di Bilancio il governo ha ristretto notevolmente la platea potenziale introducendo due vincoli. Il primo modula l’età di accesso a Opzione donna al numero di figli della lavoratrice: resta il requisito dei 58 anni solo nel caso di almeno due figli mentre si sale a 59 anni con un solo figlio e a 60 anni in assenza di figli. Il secondo vincolo limita Opzione donna a specifiche categorie: caregiver, invalide almeno al 75% e licenziate o dipendenti di aziende in crisi. Quasi certamente, nell’iter della manovra alla Camera, verrà tolto il legame con i figli, che appare discriminatorio. Per eliminare anche il limite delle categorie e prorogare l’attuale regime bisognerà trovare le coperture. In alternativa, potrebbe salire l’età richiesta. O la proroga limitarsi a sei mesi.

  • Generali, il lato «venture» della filantropia
Fare delle Procuratie Vecchie, la splendida sede degli uffici amministrativi della Serenissima Repubblica di Venezia, appena recuperare e aperte al pubblico da aprile, la sede di un modo nuovo di guardare alle attività filantropiche. È lì, in Piazza San Marco, a due passi dalla basilica, che ha preso sede The Human Safety Net, la fondazione delle Assicurazioni Generali che si dedica alle attività di promozione sociale. Un magnifico osservatorio, ma anche un richiamo storico eccezionale, visto che in meno di otto mesi sono stati 50 mila i visitatori di quello che era il centro degli affari della Serenissima. Qui prende corpo un modo nuovo per guardare alle attività di sostegno delle comunità in cui si opera, che supera la semplice firma su un assegno destinato a finanziare progetti meritori e a loro modo affascinanti. La genesi di questo profondo cambiamento, che apre le porte all’operatività nel venture philanthropy, risale al 2015. Fu allora che ai 70 mila dipendenti della compagnia venne sottoposta una survey dove, in buona sostanza, veniva loro chiesto dove, in quali settori e in quali modi, avrebbe dovuto concentrarsi l’attività di una costituenda fondazione della casa. A questa call for ideas risposero in 5 mila, tanto che fu necessario costituire un gruppo, arricchito da collaboratori esterni, per elaborare la proposta comune. Dopo oltre un anno di lavoro, furono due i sentieri di intervento delineati: da un lato l’inclusione professionale dei rifugiati, dall’altro il tema della genitorialità in situazioni di disagio famigliare. E nel 2017 venne costituita la Fondazione delle Assicurazioni Generali, The human safety net.
  • Fondi pensione? Sono un (piccolo) affare di famiglia
Che cosa determina le scelte per il futuro in materia di previdenza e assistenziale? L’anticipazione, a cura degli autori, del Rapporto dell’Osservatorio sul Welfare 2022 della Luiss Business School con nuovi pesi e nuove modalità di analisi. La mentalità familistica influenza valori morali, dimensione civica, partecipazione e anche qualità del capitale sociale. Come le scelte di risparmio e di welfare si relazionano con fenomeni poco indagati come i legami familiari, il trust e il capitale sociale

  • Premi, welfare e lavoro agile contro le grandi dimissioni
Nel primo semestre 2022 oltre 1,1 milioni di lavoratori italiani hanno rassegnato le dimissioni. Per affrontare le criticità che derivano dalla perdita di personale e contrastare il cosiddetto fenomeno della great resignation, le imprese possono adottare varie contromisure: l’attenzione al percorso di carriera, i piani di incentivazione economica e di welfare aziendale, il ricorso al lavoro agile. La fidelizzazione del personale passa per una costante attenzione alle risorse durante tutto il percorso in azienda, a cominciare dai colloqui di selezione, proseguendo con procedure di on boarding che consentano alle persone di inserirsi in modo rapido e profittevole e con colloqui periodici in cui datore di lavoro e lavoratore possano aggiornarsi reciprocamente sull’andamento del rapporto. È importante, inoltre, l’offerta di una adeguata formazione professionale e l’organizzazione di eventi sociali extra-lavorativi. In caso di dimissioni del dipendente, poi, è consigliabile ottenere informazioni – anche in forma anonima – sui motivi della scelta.
  • Generali: il venerdì a casa taglia la voce di spesa
L’hanno chiamato lo smart working energetico e, al di là delle definizioni, rappresenta l’apertura di un fronte: la gestione delle conseguenze economiche di una crisi globale attraverso la rimodulazione dell’orario di lavoro. Si tratta dell’intesa raggiunta lo scorso 2 novembre dal gruppo Generali con i sindacati. Intesa che si collega all’accordo Next Normal del 2021, come viene subito chiarito al primo punto del contratto. Segue poi il secondo punto, che chiarisce le ragioni dell’aggiornamento: «L’irruzione del conflitto bellico tra Russia e Ucraina – si legge – ha tuttavia innescato, a livello internazionale, una gravissima crisi energetica legata all’approvvigionamento di gas naturale, nonché un aumento straordinario dei prezzi di tutte le fonti energetiche, situazione che – secondo le previsioni degli analisti – è destinata a permanere a lungo, se non addirittura ad aggravarsi nel corso dell’anno 2023, ma che già sin d’ora – approssimandosi il periodo invernale in cui maggiore è il fabbisogno di tali risorse – ha richiesto l’adozione di una serie di misure volte a razionalizzare e ridurre i consumi energetici, non potendosi escludere, nei prossimi mesi, in base all’imprevedibile evoluzione degli scenari geopolitici mondiali, anche un razionamento a livello distributivo del gas».